In Molise, là dove si creano le zampogne

Scapoli. Ha origini molisane la zampogna, strumento antichissimo che risale addirittura all’epoca dei Sanniti, caratterizzata da un beccuccio singolo o doppio, una sacca di pelle di capra o pecora, una testata di legno fissata alla pelle e 3 o più canne.

Considerato il simbolo della cultura agro-pastorale, lo strumento era utilizzato anche in tempo di guerra dai Romani perché il suono spaventava i cavalli delle milizie avversarie.

La zampogna è legata soprattutto alla tradizione natalizia delle novene: già alla fine del secolo scorso, infatti, richiamava in città contadini e pastori che suonavano l’antico strumento, accompagnati dai canti o dal suono di pifferi o ciaramelle.

Esistono vari tipi di zampogne o pive o cornamuse, che differiscono per il tipo di ancia, per la presenza e la lunghezza delle canne o per il tipo di materiale: legno d’ulivo e di ciliegio o prugno, mandorlo o acero, pelle o plastica.

Oggi i pochi artigiani della zampogna vivono soprattutto a Scapoli, in Molise, dove creano e assemblano a mano gli strumenti, utilizzando forni e attrezzi da falegname e da conciai.

A Scapoli è possibile vederli all’opera nei vari laboratori (i più rinomati sono Ricci e Di Fiore) e visitare il museo dedicato alle zampogne e cornamuse italiane e straniere, il primo in Italia: oltre a raccontare la storia della produzione locale, ogni anno l’esposizione si arricchisce di pregiati strumenti provenienti da tutto il mondo.

Sempre a Scapoli, per omaggiare la tradizione artigianale dello strumento aerofono a sacco, da più di 40 anni ogni mese di luglio si celebra il festival internazionale delle zampogne. Dal 1990, inoltre, l’associazione “Circolo della zampogna”, con più di 500 soci, lavora per salvaguardare e promuovere la tradizione folcloristica musicale e artigianale legata all’antico strumento pastorale. 

In questo periodo dell’anno i zampognari molisani sono presenti in numerosi concerti e spettacoli in giro per l’Italia e l’Europa dove suonano le novene natalizie, in particolare quella dell’Immacolata o Concetta, intorno al 7 dicembre, e la novena di Natale, dal 16 fino alla vigilia.

Oltre a Scapoli, considerata la capitale della zampogna, le altre zone molisane di produzione sono Rocchetta a Volturno e Castelnuovo al Volturno, sempre in provincia di Isernia, e San Polo Matese, in provincia di Campobasso.

Fuori dal Molise le note delle zampogne risuonano anche in Campania, in Calabria, in Abruzzo, in Sicilia, e nel Lazio, ad Acquafondata, piccolo borgo sulle montagne di Frosinone, famoso per la produzione artigianale e per il suo festival, interamente dedicato all’antico strumento.

Per maggiori informazioni sui laboratori e il museo di Scapoli: www.zampogna.org

 

Fonte: Ansa

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