Roma. Si tiene dal 7 dicembre 2017 al 25 febbraio 2018 nel Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro del Pio Sodalizio dei Piceni in Roma la mostra CLEMENTE XI. Collezionista e mecenate illuminato.
Clemente XI, Giovanni Francesco Albani di Urbino, insieme al Cardinale Decio Azzolino, alla Regina Cristina di Svezia e Giuseppe e Pierleone Ghezzi, ha caratterizzato il momento di maggior gloria del Pio Sodalizio dei Piceni, allora Arciconfraternita della Santa Casa di Loreto.
La mostra rende omaggio a questo grande Pontefice e alla sua prestigiosa famiglia. L’evento rientra nell’iniziativa “Il Pio Sodalizio dei Piceni per le Marche colpite dal sisma”mirata a tenere sempre viva l’attenzione dell’opinione pubblica sul dramma che ha colpito la Regione Marche nel 2016.
La mostra racconta, in quattro sezioni per 40 opere complessive, il percorso collezionistico dell’illuminato Pontefice. Considerevoli sono le opere e i nomi degli artisti che fecero parte dell’entourage di Clemente XI, che vanno da Carlo Maratta a Procaccini, a Francesco Mancini. È una mostra singolare, quasi una privatissima wundekammer che, nel bel percorso espositivo e scientifico, illustra con opere pittoriche, disegni e stampe, opere di oreficeria, le arti secondo il mecenatismo di papa Albani.
La mostra è un’importante occasione di studio e un osservatorio privilegiato sull’arte del ‘700 proveniente da quell’alveo produttivo che fu Urbino, da sempre crocevia di grandi artisti, da sempre fucina delle arti. Il fondo Albani, a lungo dimenticato, se non del tutto negletto o inesplorato dagli studiosi, è il fondo documentario della famiglia Albani risalente al 1818.
Tale fondo ha il pregio di registrare e catalogare tutti i beni presenti nelle case della città di Urbino e di quelle poste nell’immediato circondario. Di questo patrimonio censito dal Notaio Parenti – Inventario degli eredi del Principe C. Albani del 1818 (1) – composto da 201 pagine dalla descrizione e cura del particolare degna d’essere accostabile a una vera ‘guida’ del palazzo storico urbinate, e come si diceva mai apparso in precedenza in testi di letteratura periegetica, ne scaturisce una ricca elencazione di dipinti dove risulta la presenza di antichi pittori, verosimilmente raccolte dal nonno e dal padre di Clemente XI, ma anche e soprattutto una lunga lista di oli su tela realizzati da autori attivi nella seconda metà del Seicento, non ancora di primo piano o emergenti, le cui commissioni possono essere riconducibili al porporato Albani, e poste in essere prima dell’elezione petrina, avvenuta nel 1700.
Ai dipinti di Raffaello, Barocci e suoi allievi, di Giovanni Lanfranco, Guido Cagnacci, Guido Reni e di Simone Cantarini, per citarne alcuni, vi sono affiancate numerose tele realizzate da pittori protagonisti della prima ora della politica artistica di Clemente XI.
Da Carlo Maratta e artisti a lui vicini, da Giuseppe Ghezzi al figlio di lui Pier Leone, fino a giungere a quegli autori come il paesaggista Alessio De Marchis e il vedutista Gaspar Van Wittel, che fanno parte della sua più avanzata politica artistica a Roma quanto a Urbino, sua città natale. A questo secondo contesto e relativo alle sole opere certe per documenti presenti nella residenza urbinate, è dedicato l’evento espositivo romano.
Credits
CLEMENTE XI. Collezionista e mecenate illuminato
A cura di Claudio Maggini in collaborazione con Stefano Papetti.
Promossa dal Pio Sodalizio dei Piceni in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, l’ANCI Marche e la Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù.
Informazioni:
CLEMENTE XI collezionista e mecenate illuminato
Roma, Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro del Pio Sodalizio dei Piceni – Piazza di San Salvatore in Lauro, 15 – Roma
7 dicembre 2017 – 25 febbraio 2018
Orari:
lunedì – sabato: 9:00 – 13:00 / 16:00 – 19:00 – domenica 9:00 / 12:00 – chiuso nei festivi
Ingresso gratuito
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