Alberi come monumenti

Nessuno può aggiungere niente a un albero, a un fiore. Così una vera opera d’arte.

Christian Friedrich Hebbel

In Italia non mancano di certo i monumenti, che siano edifici di rilevanza storica o artistica, il Bel Paese è attraversato in lungo e in largo da opere che meritano almeno una volta di essere viste. Alla già lunga lista di monumenti presenti su suolo italiano si sono aggiunti da poco nuovi e speciali beni nazionali: gli alberi.

E sì perché è online sul sito del Ministero delle Politiche Agricole l’elenco, diviso per regioni, di tutti i 2047 alberi dichiarati monumenti d’Italia. Questi alberi sono stati scelti per il loro elevato valore biologico ed ecologico o anche per l’importanza culturale, storica e religiosa che rivestono in relazione al luogo in cui si trovano.

Dai cipressi nel santuario di Santa Maria di Gesù a Palermo alla fitolacca della scalinata del Campidoglio a Roma, e ancora, dai tre larici a santa Gertrude sullo Stelvio in provincia di Bolzano, le più antiche conifere d’Europa, al plurimillenario Castagno dei Cento Cavalli nel parco dell’Etna. A guidare l’elenco la Sardegna con 285 alberi, seguono Piemonte, Friuli, Trentino, Marche e Lombardia. 

Da questo censimento, reso possibile dalla legge numero 10 del 2013 e che oltre agli alberi singoli include, filari, gruppi e alberature, è possibile scoprire varie curiosità su questi incantevoli esemplari, ad esempio, l’albero più alto, ben 50 metri, si trova in provincia di Bergamo a Roncobello e si tratta di un antico abete bianco, mentre il più grande è il ficus di Piazza Marina nel centro di Palermo.

Riguardo al più vecchio c’è incertezza: potrebbe trattarsi dell’ulivo selvatico di Luras, a un’ora d’auto da Olbia, che potrebbe avere un’età compresa tra i 2500 e i 4 mila anni.

Ulivo selvatico di Luras – Sardegna

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