I piaceri della montagna senza gli sci

In montagna senza sciare? Quella che fino a qualche anno fa sembrava una scelta da serie b, oggi sta diventando un fenomeno di tendenza.

Perché in montagna d’inverno non ci sono soltanto stazioni sciistiche e discese libere ma anche attività più slow rivolte a coloro che vogliono soprire l’atmosfera candida e ovattata di un posto innevato in modo diverso.

Ecco 4 valide alternative da fare in montagna!

Escursioni con le ciaspole

Non serve saper sciare, né spendere cifre importanti. Le magie dell’inverno si possono scoprire camminando con le racchette da neve, che immancabilmente ogni anno vivono una stagione di entusiasmante crescita.

I numeri sono imponenti: oltre mezzo milione di praticanti in Italia, con un aumento del 5-6% ogni anno dal 2002.

Il momento migliore per provare questa esperienza è dopo una nevicata notturna, quando la mattina volge al bello promettendo una giornata di sole. Ma i più intrepidi possono anche scegliere di camminare al chiaro di luna per ammirare le candide cime sotto un’altra luce.

Tale pratica è talmente gettonata che oramai ogni stazione invernale delle Alpi – dalle più blasonate frequentate dal “jet set” ai piccoli comprensori – include nelle proprie proposte turistiche gite ed escursioni con le racchette da neve, di giorno, di notte, al chiaro di luna e chi più ne ha più ne metta.

Un fenomeno che non si limita soltanto alle Alpi, ma che anzi coinvolge anche le valli e i crinali dell’Appennino, che per loro morfologia sono ancora più adatti a questo tipo di camminata, dove la traccia non deve presentare salite o ripide discese, ma prendere quota gradatamente (i percorsi migliori sono quelli che seguono mulattiere e strade forestali).

Winterwanderwege, trekking su sentieri innevati

Chi non ama le ciaspole, può darsi al trekking. E’ sufficiente indossare un buon paio di scarponi per camminare sui sentieri ricoperti dalla neve battuta.

Il Winterwanderwege, nome tedesco che identifica la versione invernale del trekking, è un tipo di escursione diffuso da anni soprattutto in Svizzera e in Austria, ma anche in Alta Badia dove si può scoprire il lato più romantico delle Dolomiti: qui sono predisposti più di 80 chilometri di sentieri accuratamente preparati.

Tracce innevate e battute, che offrono la possibilità di camminare in modo comodo e relativamente poco faticoso, si trovano praticamente ovunque in Trentino Alto Adige, sui sentieri della Grande Guerra in Carnia, nel Parco Nazionale dello Stelvio tra Bormio e Santa Caterina Valfurva, nella Valle Isarco tra Vipiteno e Bressanone (con una decina di percorsi attrezzati) e in Valle d’Aosta accanto alle piste da sci di Cogne con vista sul Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Le piste di neve battuta si distinguono anche in base all’impegno – come per lo sci alpino – ossia, si passa da quelle adatte alle famiglie con bambini a quelle per camminatori incalliti o più esigenti.

Camminando sui sentieri invernali ci si può concentrare unicamente sull’ambiente intorno a noi. Quali sono le prerogative di questi percorsi? Devono essere panoramici  e possibilmente ad anello, chiusi al traffico, ben segnalati, raggiungibili con i mezzi pubblici e prevedere lungo il percorso rifugi e baite dove trovare la possibilità di rifocillarsi e riscaldarsi.

Sleedog

Desiderosi di tornare piccoli, anche per un giorno solo, memori dei grandi racconti di Jack London come Il richiamo della foresta (1903) e Zanna Bianca, si può scegliere di salire su una slitta e di condurre una muta di bellissimi Husky – assistiti dall’istruttore – per una magnifica avventura,  immersi in un ambiente invernale davvero unico.

Lo sleddog è uno sport diffusosi in Italia solo verso la fine degli anni ’80 e oggi è praticato soprattutto nelle Alpi orientali: in Alta Valtellina località Arnoga, ad Andalo sull’Altopiano della Paganella, in Val di Sole, a Madonna di Campiglio e Pinzolo nelle Dolomiti di Brenta.

A Courmayeur, nella piana di Entrevès, ai piedi della catena del Monte Bianco, viene battuto un circuito pianeggiante per provare l’emozione di condurre una muta di cani da slitta nella natura incontaminata della Valle d’Aosta.

Anche sull’Appennino sono tante le località dove è possibile praticare questa passione, come nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano, o al Corno alle Scale, in località Cavone. 

Al calduccio delle terme

Quella dei centri benessere e spa che permettono di starsene in pace e al caldo, lontano dal via vai sulle piste di sci, è una soluzione idiliaca per chi vuole trascorrere qualche giorno in montagna e dedicarsi al relax più totale al caldo delle terme.

Dalla sauna alla piscina, dal bagno di vapore al massaggio che utilizza esclusivamente prodotti locali, dall’area saune e fitness al centro estetico, è possibile concedersi momenti di assoluto relax nei centri termali circondati dalla montagna innevata.

In Trentino, in un contesto paesaggistico straordinario, le acque termali aiutano a ritrovare nuova forma e vitalità grazie a quattro stabilimenti aperti anche in inverno: Terme Dolomia, Terme di Pejo, Terme Val Rendena e Terme di Comano.

In Val di Fassa le Terme Dolomia sono note fin dall’antichità nei trattamenti antinfiammatori per le vie respiratorie e dell’apparato muscolo scheletric.

Immerse nel Parco Nazionale dello Stelvio, le Terme di Pejo offrono una terapia a 360 gradi per ridurre i dolori articolari, riattivare il circolo venoso e linfatico, prevenire le affezioni delle vie respiratorie ; le Terme di Comano hanno un’acqua che mantiene la temperatura costante di 27°C anche in inverno; le Terme Val Rendena, al cospetto delle Dolomiti di Brenta, offrono un soggiorno all’insegna di salute e relax (www.fontevalrendena.it).

Anche a Bormio, in Alta Valtellina, dopo una giornata di sci ci si può rilassare alle terme, dove i Bagni Vecchi sono noti fin dal I secolo a.C., quando Plinio il Vecchio li citò nella sua Naturalis historia.

 

Ulteriori informazioni al sito www.trekking.it

Fonte: Ufficio Stampa Trekking Italia

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