Roma, ritorna alla luce il Portico D’Ottavia

Roma. Il Portico d’Ottavia ritorna alla luce dopo la delicata operazione di salvataggio, diretta dalla Sovrintendenza Capitolina che, attraverso un team di archeologi, architetti e ingegneri, ha studiato, verificato, monitorato e consolidato nel tempo, la stabilità del monumento. 

L’ausilio di alte tecnologie ha permesso e permetterà, anche nel futuro, un monitoraggio attento dei resti del complesso che, nei secoli, è stato più volte danneggiato e rimaneggiato.

Dopo il restauro e la sua parziale ricostruzione nel 203 da parte di Settimio Severo, nel corso degli ultimi tre secoli, il propileo ha subito notevoli interventi che ne hanno minato la condizione statica.

Già nel XIV secolo si è reso necessario innalzare un arcone centrale al posto delle due colonne frontali per consolidare il monumento. Inoltre, l’eliminazione delle case del Ghetto nei primi anni del ‘900 ha accentuato i ‘movimenti statici’.  

Negli anni ’60 del ‘900 è stato smontato il frontone anteriore e si è intervenuti sulla prima colonna posteriore lesionata, con l’introduzione di una serie di perni metallici al suo interno.

Questi gli interventi effettuati dalla Sovrintendenza Capitolina  per  salvaguardare il monumento e l’incolumità dei cittadini:

Il primo step ha riguardato l’analisi e la verifica della stabilità del monumento attraverso un attento monitoraggio per capire e interpretare il comportamento della sua struttura statica. Si è proceduto, pertanto, al montaggio di un ponteggio sulla facciata interna del Portico, a ridosso della chiesa, necessario a garantire la pubblica incolumità, messa a rischio dal possibile distacco di frammenti dal timpano, e a salvaguardia del monumento.

Con un secondo intervento, si è poi provveduto al montaggio dei ponteggi sulle altre facciate soggette a rischio di distacco di frammenti e, più precisamente, all’interno e all’esterno della facciata principale e all’interno delle due facciate laterali. Sono stati poi realizzati interventi di pre-consolidamento nelle zone a carattere d’estrema urgenza.

Nella terza fase  è stato realizzato un progetto di recupero molto complesso e articolato. Inizialmente, si è proceduto alla pulitura, al restauro e al consolidamento delle parti lapidee, degli intonaci e degli affreschi: sono stati infatti riportate in parte al loro antico splendore l’iscrizione dedicatoria di Settimio Severo, nuovamente rubricata, e parte degli affreschi trecenteschi al di sopra dell’arcone frontale.

Infine, è stato eseguito l’intervento sull’elemento strutturale più critico, riguardante la prima colonna posteriore lesionata, da cui si è distaccato uno “scheggione” di notevoli dimensioni. 

I lavori sono stati realizzati dall’impresa R.T.I.I.C.E.M. srl (capogruppo) con la ditta Carlo Usai vincitrice della gara d’appalto, per una spesa di € 456.242,15 iva inclusa. Con ulteriori finanziamenti dovrà essere avviata la quarta e ultima fase per il completo recupero del Portico d’Ottavia.

 

Fonte: Ufficio Stampa Comune Roma

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