Il governo australiano ha varato un piano da 60 milioni di dollari australiani per salvaguardare nei prossimi 18 mesi la Grande barriera corallina da minacce come l’inquinamento e la proliferazione delle aggressive stelle marine corona di spine (voraci di coralli).
Negli ultimi due anni la Grande barriera corallina è stata messa a dura prova a causa dei ripetuti maxi episodi di sbiancamento dei coralli che l’hanno pesantemente danneggiata. Oltre la metà dei fondi sarà destinata agli agricoltori come incentivo per la riduzione dello sversamento di acque inquinate nella Barriera.
Lo stanziamento dei 60 milioni di dollari (pari a poco più di 39 milioni di euro) serve anche a lanciare un programma di ricerca e sviluppo per il recupero dei coralli.
Critici però alcuni esperti ed ambientalisti, secondo i quali il piano non tiene sufficientemente conto della minaccia numero uno per l’ecosistema: il cambiamento climatico. Il riscaldamento dell’oceano, legato alle emissioni dei combustibili fossili, è indicata dagli scienziati come la causa principale del fenomeno di sbiancamento dei coralli: questi per effetto del calore espellono l’alga vitale (che dà loro colore) andando incontro alla morte se non riescono a recuperare.
Fonte: Ansa
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