Il turismo enogastronomico italiano ha raggiunto la cifra record di 5 miliardi di euro, trainato soprattutto dai Borghi d’Italia, come affermato da Coldiretti in occasione della consegna delle Bandiere Arancioni, riconoscimento del Touring Club Italiano che premia i Borghi più belli d’Italia.
I Borghi d’Italia costituiscono il principale motore della vacanza Made in Italy. Per il triennio 2018-2020 ne sono stati scelti 227, di cui diciannove – spiega la Coldiretti – sono delle new entry, molte delle quali note soprattutto per le specialità enogastronomiche che vi si producono.
Se Gavi, in Piemonte, dà il nome al prestigioso vino bianco Gavi Doc e Docg, uno di vanti della viticoltura del Nord Italia, Gressoney Saint Jean (Valle d’Aosta) è nota per la Toma di Gressoney, un formaggio da alpeggio che si produce soltanto nei mesi estivi. Chi visita il centro calabrese di Oriolo – continua Coldiretti – non può fare a meno di assaggiare il “pittanghiuse” con la verdura e l’uva passa, calzoni preparati con farina di grano tenero o duro olio di oliva uova e poi ripiene con bieta e uvetta, o i celebri taralli, mentre Lama dei Peligni, incastonata tra le montagne abruzzesi, è nota per le sua Sfogliatelle di Lama, a base di marmellata di fragole e di amarene, noci e mosto cotto.
Fonte: Askanews
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