Muybridge e i futuristi a Roma fino al 30 aprile


Roma. Nel 1872 i suoi scatti in sequenza di un cavallo al galoppo dimostrarono l’errore compiuto in precedenza da decine di pittori e scultori: nella corsa c’è un momento in cui le quattro zampe dell’animale sono sollevate da terra ma non nella massima estensione come erano state sempre riprodotte.


Eadweard Muybridge con la sua ricerca fotografica mossa da intenti scientifici passò in seguito all’ osservazione dell’ uomo nei suoi gesti quotidiani.

Quell’esperienza costituì una lezione importante per i grandi nomi del Futurismo che dal 1910 furono impegnati a inseguire e a catturare la velocità e il movimento.

Al fotografo inglese (1830-1904) e al rapporto con gli artisti dell’ avanguardia marinettiana la galleria “Futurism & Co” di Roma dedica dall’8 febbraio al 30 aprile la mostra “Il corpo con le ali”, accostando 18 tavole della serie “Animal locomotion” e una trentina di disegni.

Un confronto in cui fa da specchio l’ installazione a parete di dipinti e foto ricavata da Gio Montez dalla performance romana Black Priest del 2017 dell’artista tedesco Dirk Baumanns.

“Muybridge fu uno dei primi fotografi a ritrarre il movimento” – spiega Giancarlo Carpi, che ha curato mostra e catalogo. “Le sue foto descrivono la scomposizione del movimento e la sua ricomposizione. L’ idea di partenza era mostrare la sua influenza sugli artisti dell’avanguardia”.

Non siamo nel campo della cronofotografia pura, perche Muybridge opera una scelta delle immagini colte da obiettivi diversi. Come nel lavoro dei futuristi, il movimento viene così ricostruito e trasfigurato.

Così avviene con l’installazione sulla perfomance Baumanns dove “l’immagine” – osserva Carpi – “racconta la traccia lasciata dall’ artista sulla tela, come accade con la luce sulla pellicola”.

In questo caso al perfomer si aggiunge come ulteriore protagonista il fotografo che lo ritrae e che seleziona gli scatti. Un gioco di rimandi, dunque, in cui “il documento diventa un’altra opera” e il gesto e la sua analisi suscitano emozioni e suggestioni.

Fu Giacomo Balla a toccare uno dei momenti più alti della missione futurista di rappresentare il movimento su un supporto statico.

Tra i lavori di maggiore interesse in esposizione, “Piedigrotta. Uomo in corsa + rumore + linea di velocità + luci + suono”, del 1913-15, e uno degli studi per il celebre “Dinamismo di un cane al guinzaglio” del 1912.

In quest’ ultimo suo capolavoro il maestro descrive con una forza “cinematografica” straordinaria l’ azione dei soggetti a riprova del peso esercitato sugli artisti dalla ricerca dei cronofotografi. Proprio Muybrigde, del resto, viene considerato un precursore del cinema per aver ideato lo zoopraxiscopio, uno strumento che proiettava velocemente le singole immagini riproducendo l’azione dinamica di persone e animali.

 

Fonte: Ansa

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