Dal 15 al 18 marzo a Roma torna “Libri Come”, la festa del libro e della lettura


Roma. È dedicata alla ‘Felicità’ la nona edizione di Libri Come, la festa del libro e della lettura che invade gli spazi e le sale dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. 


Dal 15 al 18 marzo saranno oltre 130 gli appuntamenti in programma e ben 300 gli scrittori, tra stranieri, del calibro di Nicole Krauss, Nathan Englander, Daniel Mendelsohn, Jennifer Egan, Mathias Enard, Roddy Doyle e Fredrik Sjoberg, agli Italiani come Andrea Camilleri, Gianrico Carofiglio, Paolo Di Paolo, Paolo Giordano, Emanuele Trevi, Adriano Sofri, Luca Ricci, Dacia Maraini e Zerocalcare.

10 biblioteche per 10 scrittori

Come lo scorso anno l’inaugurazione coinvolgerà 10 biblioteche di Roma dove saranno presentati 10 libri da 10 scrittori.

La serata finale, invece, sarà celebrata la musica, il costume e la politica del ’68 nel cinquantenario del fatidico evento.

Domenica 18 marzo, inoltre, sarà il giorno del primo appuntamento romano de “La Frontiera”, il progetto sulle migrazioni dell’intellettuale Alessandro Leogrande, prematuramente scomparso.

“Libri Come ha la magia di aprire la primavera dell’Auditorium”– ha affermato l’ad di Fondazione Musica per Roma, Josè Dosal, durante la presentazione- “Questa nona edizione ha due caratteristiche importanti: una forte vocazione internazionale e l‘apertura alla città con il coinvolgimento delle biblioteche e delle scuole. Sono quindi ‘felice’ perché nell’asse della lettura Roma c’è insieme a Milano e Torino”.

Il presidente della Fondazione, Aurelio Regina, ha ricordato che “sono stati oltre 300 mila gli spettatori delle passate edizioni, numeri che contraddicono quelli sugli indici di lettura, ma che dimostrano che Roma ha la sua vetrina”.

Il curatore della festa, Marino Sinibaldi, ha spiegato che la scelta del tema ‘Felicità’ “è una provocazione e una sfida a noi stessi.

La lettura è fatta di momenti felici, anche quando leggiamo cose tristi”, aggiungendo che “ogni anno noi proponiamo ai lettori romani non gli scrittori che hanno i libri in classifica, ma quelli che pensiamo siano i più amati o che abbiano al loro interno l’elemento della dimensione plurale che porta la lettura di un libro”.

 

Fonte: Dire Agenzia

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