Quello dell’8 marzo 2018 sarà ricordato come il giovedì nero che bloccherà tutta Italia. Dai trasporti, alla scuola, agli uffici domani si preannuncia come una giornata decisamente scomoda per i cittadini.
Alle proteste indette dalle diverse sigle (proclamati da alcuni sindacati autonomi) si aggiunge inoltre quella ‘globale’ (in Italia aderiscono tra gli altri Cub e Usb) delle donne in occasione dell’8 marzo contro violenze e femminicidi e per rivendicare una maggiore parità di genere.
Per quanto riguarda il trasporto aereo è stato proclamato lo sciopero nazionale degli uomini radar dalle ore 13 alle ore 17 indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta e Unica ed è inoltre previsto uno sciopero locale presso l’aeroporto di Roma-Fiumicino dalle 10 alle 18 indetto da Ugl-Ta e Unica.
Uno sciopero di 4 ore a partire dalle 12 è stato inoltre proclamato dai lavoratori Alitalia aderenti a Confael Assovolo.
Non va meglio per il trasporto ferroviario con lo stop per l’intera giornata indetto da Usb, Cobas e Usi, dei macchinisti dell’Orsa dalle 9 alle 16 e dei lavoratori dei Cub trasporti per gli appalti del settore ferroviario di numerose cooperative.
Numerosi gli stop anche per i trasporti locali, visto che l’Usb ha proclamato uno sciopero generale nazionale di tutti i servizi pubblici e privati: bus e metro si fermeranno con modalità diverse da città e città e con le fasce di garanzie previste.
Lo sciopero generale indetto da Cobas Usi e Usb riguarda anche le scuole di ogni ordine e grado ( un altro sciopero proprio nella scuola ci sarà il 23) e gli uffici pubblici e privati.
Anche i Cub sanità hanno proclamato una protesta con astensione per l’intero turno mentre nella Capitale, per iniziativa delle rappresentanze sindacali unitarie, si fermeranno i lavoratori dei servizi anagrafici e a proclamare un’astensione di 24 ore anche i Cub di tessili ed edili.
Ferme per l’intera giornata infine, le lavoratici di tutti i settori che aderiranno allo sciopero generale indetto per la giornata della donna.
Cortei, flash mob e iniziative varie in diverse città per promuovere una piattaforma che chiede, tra l’altro meno precarietà; diritto alla conciliazione tra lavoro di cura e lavoro produttivo; reale parità dei salari tra uomo e donna; lotta alle molestie e alle discriminazioni sul lavoro; indennità di maternità per tutte.
Fonte: Ansa
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