Milano: a Palazzo Reale in mostra i capolavori dal Philadelphia Museum of Art

Più che una mostra è un viaggio nell’arte tra Ottocento e Novecento, quella ospitata al Palazzo Reale di Milano aperta al pubblico dall’8 marzo al 2 settembre 2018.

IMPRESSIONISMO E AVANGUARDIE. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art propone al visitatore una selezione di ben 50 capolavori di grandi nomi dell’arte come Paul Cézanne, Edgar Degas, Edouard Manet, Kandinsky, Paul Klee, Henri Matisse, Marc Chagall, Pablo Picasso Salvador Dalí e Joan Mirò; a cui si aggiungono i lavori di tre grandi artiste: Mary Cassatt, Marie Laurencin, Berthe Morisot.

Le opere sono tutte provenienti da uno dei più importanti e storici musei americani, il Philadelphia Museum of Art. La città statunitense è stata la capitale del collezionismo d’arte dalla metà dell’Ottocento, da quando nel 1877 nacque il Museo d’Arte.

Lo sviluppo del museo si deve a Fiske Kimball, direttore per trent’anni dal 1925, che attraverso un continuo flusso di donazioni da parte di imprenditori illuminati e appassionati collezionisti, arricchì negli anni il museo che ora possiede opere d’arte di ogni epoca e tipologia: dalle terrecotte e sculture giapponesi e cinesi a miniature, xilografie e sculture asiatiche, dai dipinti antichi, disegni e stampe italiani a una collezione di armi e armature, da oggetti di argento e porcellana a opere d’arte e design contemporanei, compresa una collezione di fotografia che consta di trentamila stampe in bianco e nero e a colori.

 

Le collezioni d’arte moderna e impressionista – raccontano Jennifer Thompson e Matthew Affron, conservatori del museo e curatori della mostra – sono uno dei fiori all’occhiello del Philadelphia Museum of Art. La loro peculiarità è che sono il risultato di donazioni, non solo di singole opere, ma di intere eccezionali raccolte caratterizzate dalla forte personalità dei collezionisti.

Gli americani, in particolare i cittadini di Philadelphia, sono stati tra i primi collezionisti dell’impressionismo, soprattutto dell’artista Mary Cassatt che ha abitato a Parigi e fatto da tramite tra i propri concittadini e i mercanti e gli artisti francesi.

L’atmosfera intima e affascinante dei dipinti impressionisti era ideale per decorare le grandi residenze di questi imprenditori, che hanno poi donato le proprie opere al museo.

Alexander Cassatt, fratello della pittrice e capo della Pennsylvania Railroad per primo acquistò opere di Manet, Monet, Degas e Pissarro, contagiando altri dirigenti che fecero a gara nell’acquisto di opere d’arte francesi. Frank Graham Thomson, successore di Cassatt, cercò di conoscere Monet, mentre la Cassatt lo portò nella galleria parigina di Paul Durand-Ruel, il più importante mercante d’arte impressionista dell’epoca. Thomson acquistò nel tempo dodici dipinti di Monet e altre opere impressioniste.

I primi dipinti impressionisti – proseguono nel racconto i due curatori americani – entrarono nella collezione del Philadelphia Museum of Art nel 1921, quando il W.P. Wilstach Fund consentì di acquistare dieci opere dagli eredi di Alexander Cassatt.

Camille Pissarro – La fiera in un pomeriggio di sole, Dieppe, 1901

Tra gli altri collezionisti che contribuirono a fare del museo una meta imperdibile per gli appassionati d’impressionismo negli Stati Uniti figura anche Samuel Stockton WhiteIII.

Da giovane, White fu un culturista pluripremiato e, durante un soggiorno a Parigi nel 1901, fece da modello a Rodin, la cui scultura è esposta in mostra. Rientrato a Philadelphia, White cominciò ad acquistare dipinti impressionisti, che la moglie Vera lasciò al museo nel 1967. Allo stesso modo, molte eccezionali donazioni furono il frutto della generosità di Henry P. McIlhenny e della sorella Berenice McIlhenny Wintersteen. I dipinti di Delacroix, Degas, Renoir, Matisse e Picasso che i due fratelli acquistarono e poi donarono al museo costituirono l’ossatura di una straordinaria collezione d’arte moderna, destinata a crescere senza sosta per tutto il XX secolo.

Ma la donazione più consistente che diede il via all’attuale grande collezione d’arte moderna del museo fu quella di Albert Eugene Gallatin che nel 1927 creò la prima collezione pubblica d’arte moderna del XX secolo negli Stati Uniti.

La sua Gallery of Living Art aveva sede all’Università di New York fino dicembre del 1942, quando venne deciso di non poter più ospitare la collezione. Kimball, direttore del Philadelphia Museum of Art, chiese a Gallatin di considerare Philadelphia come sede permanente della collezione e all’inizio del 1943, i due firmarono un accordo per il prestito immediato e il successivo lascito di oltre centosessanta opere.

La collezione di pittura moderna del museo fu arricchita nel 1964 con la donazione della collezione Louis E. Stern, che contava più di trecento opere. Stern fu appassionato di pittura francese del XIX e del XX secolo, in particolare di capolavori impressionisti e postimpressionisti (Renoir, Cézanne e Bonnard), di Henri Rousseau, di Henri Matisse e di maestri della Scuola di Parigi come Chagall e Soutine.

 

La donazione di Gallatin fu seguita da quella di Louise e Walter Arensberg, la cui collezione costituisce l’altra pietra miliare dell’arte del Novecento a Philadelphia. Dopo essersi trasferiti a New York iniziarono a raccogliere la loro collezione e ben presto conobbero Duchamp, appena arrivato da Parigi e già famoso negli ambienti artistici newyorkesi.

Gli Arensberg si affidarono alle sue conoscenze per l’acquisto delle opere d’arte, e il loro appartamento non tardò a riempirsi di dipinti, collage e disegni di Picasso, Matisse, Georges Braque e dello stesso Duchamp. Alla fine degli anni Quaranta, le opere che avevano raccolto erano già universalmente riconosciute come tesori dell’arte moderna. I musei di tutti gli Stati Uniti cercarono di aggiudicarsele, ma Fiske Kimball fece presente agli Arensberg che l’ala nordorientale del Philadelphia Museum of Art, ancora incompiuta, avrebbe potuto offrire ampio spazio sia alla loro collezione d’arte moderna sia ai loro oggetti precolombiani. La propensione della coppia ad accettare la proposta di Kimball si consolidò quando Duchamp, mandato a Philadelphia nel 1949 in “ricognizione segreta”, giudicò favorevolmente la “sensazione di stabilità” trasmessa dall’edificio.

Credits

IMPRESSIONISMO E AVANGUARDIE Capolavori dal Philadelphia Museum of Art 

A cura del Philadelphia Museum of Art Curatorial Department

Informazioni

Palazzo Reale di Milano- Piazza del Duomo, 12

8 marzo – 2 settembre 2018

Orari:

Lun: 14:30 – 19:30
Mar: 09:30 – 19:30
Mer: 09:30 – 19:30
Gio: 09:30 – 22:30
Ven: 09:30 – 19:30
Sab: 09:30 – 22:30
Dom: 09:30 – 19:30

Biglietti:

Intero: € 12,00
Ridotto: € 10,00

Sito: www.palazzorealemilano.it

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