Il pesto alla genovese: l’oro verde della Liguria che mira all’Unesco

Pesto alla genovese: la storia della ricetta che mira all'Unesco

Tra le specialità gastronomiche italiane considerate patrimonio dell’Unesco potrebbe iscriversi presto il pesto alla genovese, o almeno questo sperano dalle parti di Genova. La Liguria infatti ha decretato una settimana di eventi dedicati alla salsa tipica di queste terre dal 12 al 18 marzo, con il momento clou rappresentato dal Campionato mondiale di pesto genovese al mortaio.


La Liguria tramite una serie di iniziative spinge per permettere al suo oro verde di ricevere un prestigioso riconoscimento internazionale. Il pesto è uno dei più noti prodotti tipici di Genova e di tutta la regione, capace di farsi apprezzare dai palati di tutto il mondo.  Del resto, è la seconda salsa più amata al mondo dopo quella al pomodoro.

La ricetta del pesto alla genovese: La salsa verde ha visto modificarsi leggermente l’intensità del suo sapore con il passare degli anni. Infatti, in origine uno degli ingredienti fondamentale come l’aglio veniva aggiunto con almeno due spicchi per commensale mentre i pinoli costituivano un plus. Ora, il sapore è dato da un mix più delicato, dettato da un dosaggio meditato della quantità di formaggio.
Gli ingredienti che non possono mancare per preparare il pesto sono il basilico ligure e l’aglio di Vessalico (un tipo di aglio meno forte), ma non sempre è facile procurarseli. E poi qualche grammo di sale grosso, i pinoli, il pecorino e l’extravergine della Riviera.

basilico ligure

Inizialmente bisogna lavare in acqua fredda il basilico e farlo asciugare su un canovaccio. Nel frattempo, con un mortaio si pesta uno spicchio d’aglio ogni trenta foglie di basilico. Una volta che aglio e sale grosso hanno raggiunto la consistenza di una crema vanno aggiunti un manciata di pinoli. A questo punto si aggiungono poco alla volta le foglioline di basilico e si inizia a pestarle con il mortaio attraverso un dolce movimento rotatorio. Poi è la volta dei formaggi (pecorino sardo e parmigiano reggiano) e dell’olio extravergine d’oliva, versato a goccia.

Adesso la ricetta del pesto alla genovese mira a diventare patrimonio dell’Unesco. Tra le tante iniziative in programma spicca il campionato mondiale di pesto alla genovese al mortaio che raggruppa 100 concorrenti nella cornice di Palazzo Ducale a Genova per la finale del 17 marzo. L’edizione di quest’anno ha naturalmente un sapore particolare per l’importanza dell’evento.

Tra il 1980 e il 1990 il pesto ha iniziato a farsi largo come una star internazionale tra le specialità gastronomiche. Al The Italian Fancy Food Show di New York (rassegna dei cibi prelibati italiani) il pesto attirò moltissimi consensi su di sé sia da parte dei produttori che dei visitatori. Quotidiani esteri, come il Sunday Times, dedicarono articoli all’oro verde della Liguria. Uno dei maggiori fan del pesto fu soprattutto Frank Sinatra che nel 91 lanciò addirittura una linea alimentare di prodotti tipici della gastronomia italiana, tra i quali rientrava il pesto che venne subito rinominato dai giornali “pesto alla Frank”.

Da Frank Sinastra all’Unesco: è l’ultimo tratto di una crescita che tutti i liguri si augurano possa compiere il “loro” pesto.

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