Per la religione cristiana, la Pasqua è una delle festività più importanti, in cui si celebra la Risurrezione di Gesù Cristo figlio di Dio, che ha sconfitto la morte e salvato l’umanità dal Peccato.
Oggi per molti non è altro che un’occasione per riunirsi in famiglia attorno a un tavolo e mangiare insieme i piatti tipici della tradizione, come l’agnello, le uova di cioccolato e la colomba. Ma nell’antichità si prestava molta attenzione a questa festività liturgica e ai simboli spirituali che accompagna.
Tre sono gli elementi che sorgono a simbolo della Pasqua: il fuoco, il cero e l’acqua.
Il fuoco
Questo simbolo rappresenta la somma espressione del trionfo della luce sulle tenebre, del calore sul freddo e della vita sulla morte.
Nella notte di Pasqua, un fuoco viene acceso fuori dalla chiesa, intorno a esso si raccolgono i fedeli e proprio da questo fuoco viene acceso il cero pasquale.
Il cero
Il cero pasquale è il simbolo di Cristo, vera luce che illumina ogni uomo. La sua accensione rappresenta la resurrezione di Gesù, la nuova vita che ogni fedele riceve da Cristo e che, strappandolo alle tenebre, lo porta nel regno della luce assieme agli angeli.
L’acqua
È l’elemento che purifica e il mezzo attraverso il quale si compie il Battesimo. La notte di Pasqua è la notte battesimale per eccellenza, il momento in cui il fedele viene incorporato alla Pasqua di Cristo, che rappresenta il passaggio dalla morte alla vita.
Nuovi simbologie: uova e colomba
Oltre ai tre simboli sopra descritti, di natura prettamente liturgica, altri elementi hanno assunto nuovi significati.
Qual è ad esempio il significato della colomba o quello delle uova di Pasqua?
La colomba è il dolce tipico di Pasqua, la cui forma ricorda proprio quella di una colomba con ali distese.
Questa torta richiama quell’episodio del diluvio universale descritto nella Genesi, allorché fece ritornò sull’Arca e da Noè, tenendo nel becco un ramoscello di ulivo, come messaggio di pace. Ecco perché è sinonimo di pace.
La tradizione dell’uovo pasquale risale invece al 1176, quando il capo dell’Abbazia di St. Germain-des-Près donò a re Luigi VII, appena rientrato a Parigi dalla II crociata, prodotti delle sue terre, incluse le uova.
L’uso di regalare le uova è collegato al fatto che la Pasqua rappresenta la primavera, dunque anche la fecondità e il rifiorire della natura. L’uovo è così il simbolo della vita che si rinnova.
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