Vienna rende omaggio a Gustav Klimt e al Modernismo con varie mostre per tutto il 2018

Chi vuole sapere di più su di me, cioè sull’artista, l’unico che vale la pena di conoscere, osservi attentamente i miei dipinti per rintracciarvi chi sono e cosa voglio.

Gustav Klimt

Era il 6 febbraio del 1918 quando il pittore austriaco, Gustav Klimt, si spense in seguito a un ictus e quest’anno, in occasione del centenario della sua morte, Vienna si prepara a celebrare l’arte di questo immenso artista e dei colleghi, Schiele, Moser e Wagner, morti anche loro nel 1918 e come lui protagonisti del Modernismo.

Gustav Klimt

Klimt operò nella raffinatissima Vienna fin de siècle, tra Ottocento e Novecento, insieme a un folto gruppo di artisti e uomini di cultura grazie a quali nella capitale austriaca prosperò la corrente del Modernismo.

Dai ritratti femminili di Klimt ai crudi autoritratti di Schiele, dalle idee innovative di Wagner per trasformare Vienna in una metropoli moderna ai design di Moser, senza dimenticare la psicoanalisi di Freud, la musica dodecafonica di Arnold Schönber e le sinfonie di Mahler.

La dimora degli Asburgo si arricchì di caffè e salotti, dove le menti più brillanti del Paese si incontravano per discutere di tutto. Fu uno dei periodi di massimo fulgore della storia austriaca, in bilico tra un passato glorioso le cui certezze erano sempre più minate e l’eccitazione per le novità che il nuovo secolo avrebbe portato con sé.

E Klimt con la sua arte unica e fuori dagli schemi dell’Accademia stupì Vienna e l’Europa. Con Moser fondò la Secessione Viennese, di cui è ancora oggi il personaggio più rappresentativo grazie soprattutto ai ritratti del Periodo Aureo, ispirati da un viaggio a Ravenna dove Klimt venne colpito dallo sfarzo dei mosaici bizantini: nacquero così Giuditta I (1901), il Ritratto di Adele Bloch-Bauer I (1907) e Il bacio (1907-08).

Dopo la stesura di Giuditta II, nel 1909, Klimt ebbe un periodo di crisi esistenziale e artistica, dovuta alla visione di opere di Van Gogh, Matisse, Toulouse-Lautrec. Il contatto con la produzione artistica di questi grandi pittori influenzò le opere della fase matura, insieme alla pittura espressionista, che a Vienna ebbe come sui esponenti Egon Schiele e Oskar Kokoschka, suoi allievi, e l’impressionismo alla maniera di Monet.

Kokoschka – La sposa nel vento

Vienna festeggia Klimt e gli altri fautori del Modernismo con 17 le mostre durante tutto il 2018.

Tra le esposizioni in programmaKlimt non è la fine. Nuovi fermenti nella Europa Centrale, che inaugura il prossimo 23 marzo al Belvedere inferiore, analizza i cambiamenti e l’impatto che il 1918, anno di morte Klimt, Moser, Schiele e Wagner ma anche della fine della Prima Guerra Mondiale, ebbe sulla cultura e la politica austriaca; sempre al Belvedere inferiore ma a ottobre protagonista  Egon Schiele – I percorsi di una collezione, in cui è presentata al pubblico l’intera collezione di ritratti di Schiele custodita dal museo.

A maggio presso il MAK – Museo austriaco di Arti Applicate/Arte Contemporanea ospita una grande mostra intitolata Post Otto Wagner – Dalla Cassa di Risparmio postale al Postmodernismo con un focus sull’influenza che l’urbanista ebbe sulle generazioni a lui successive di architetti e designer.

Nel dicembre 2018 il MAK presenta inoltre una mostra con l’opera completa di Koloman Moser.

Klimt e Schiele protagonisti di altre due retrospettive, rispettivamente al Kunsthistorisches Museum e al Museo Leopold. La nuda verità. Klimt a confronto dal 14 marzo incentrata  sul dipinto Nuda Veritas del 1899, mentre Egon Schiele. Espressione e lirica espone insieme per la prima volta dipinti, disegni, testi autografi, poesie, documenti, fotografie e oggetti di Schiele.

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