Centinaia i donatori per il restauro della tomba di Michelangelo


Firenze. Si chiama ‘In the name of Michelangelo’ il progetto di fundraising dell’Opera di Santa Croce mirato al restauro della tomba monumentale e della pala dell’altare Buonarroti, entrambe opere di Giorgio Vasari.


I donatori che si sono mobilitati provengono da 12 Paesi diversi e sono tutti legati dalla passione per Michelangelo e per Firenze.

Un gruppo di sostenitori, provenienti da Usa e Italia, si sono ritrovati oggi a Firenze in occasione della conclusione della prima fase dell’intervento, quello di accurata ripulitura dell’imponente complesso con le eleganti sculture in marmo di Carrara che ritraggono Michelangelo e le tre arti (sculture, architettura e pittura), custodi della tomba dell’artista. 

Ad accogliere il gruppo Irene Sanesi, presidente dell’Opera, Giuseppe De Micheli, direttore generale, Paola Vojnovic che ha seguito il progetto internazionale di raccolta fondi e Paola Rosa, la restauratrice che ha guidato l’intervento, coadiuvata da Emanuela Peiretti.

L’intervento è stato soprattutto finalizzato alla rimozione degli strati incoerenti di sporco che si erano formati dopo l’ultimo restauro avvenuto 18 anni fa. E per non creare problemi ai visitatori si è scelto di trasformare il restauro dell’area Buonarroti in un’esperienza positiva, attraverso la progettazione di un cantiere delimitato da una balaustra che permette di osservare le fasi dell’intervento. 

La campagna per la raccolta è partita nel mese di settembre e in poco tempo si sono raggiunte le risorse necessarie a far fronte al restauro, 100mila euro da investire per la ripulitura e le indagini diagnostiche sulla tomba e per il restauro della pala d’altare danneggiata dall’alluvione.

All’appello partito da Firenze hanno risposto circa 100 persone, per l’80% cittadini degli Stati Uniti. Gli altri Paesi rappresentati sono Inghilterra, Canada, Filippine, Austria, Finlandia, Spagna, Norvegia, Repubblica Ceca e Australia.

“Ti amo Michelangelo”, ha scritto un donatore del Colorado. “Un pegno d’amore per la mia adorata Firenze, per farle sapere quanto le sono grata per la bellezza e per il senso che ha dato alla mia vita ed alla mia arte”, è il messaggio che arriva dalla Filippine.

 

Fonte: Ansa

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