Tormentata e viscerale, l’arte di Francis Bacon, che Bologna celebra con la mostra “Francis Bacon. Mutazioni”. Dopo la tappa a torinese, l’esposizione realizzata da con-fine Art in collaborazione con la Francis Bacon Collection, è in programma dal 1 giugno al 16 settembre nella sede di Palazzo Belloni.
Le 70 opere in mostra, che l’artista di Dublino realizzò tra il 1977 e il 1992, mostrano al pubblico tutta la carica espressiva della sua arte, concepita da Bacon come un mezzo per scandagliare e per dare forma alla condizione psicologica e interiore dell’uomo contemporaneo.
L’esposizione, curata da Gino Fienga, è concepita come un viaggio sulla sulla figura umana, una vera e propria esplorazione dell’umanità in cui eventi e personaggi non sono più intesi solo come protagonisti del proprio tempo e spazio, ma diventano qui metafora di vita: emblema della mutabilità delle cose, della capricciosità delle emozioni e delle mille maschere che l’uomo usa nella quotidianità. I tratti potenti, che contraddistinguono l’arte di Bacon, conducono il visitatore in un percorso visionario costellato di dolori, demoni e contraddizioni della coscienza che rispecchiano il disagio e l’inquietudine della società del XX secolo.
Una folla di personaggi, forse specchio di una moltitudine di sé, da cui emerge una profonda solitudine e una ricerca ossessiva di risposte concrete, probabilmente mai arrivate. Come era solito affermare lui stesso, la sua era un’arte che proveniva direttamente dall’inconscio, diretta espressione di pulsioni, grida e passioni, tra cui non mancano ardite visioni erotiche. La mostra offre un focus esclusivo su disegni poco noti in cui rivela istinti lussuriosi e la sua omosessualità, riuniti in una apposita sala vietata ai minori.
In un’intervista a David Silvester, suo personale biografo, Bacon affermò di non avere mai fatto disegni preparatori per i suoi dipinti, ma fin dall’inizio della sua carriera era solito disegnare e lo aveva continuato a fare, privatamente seppur sistematicamente, per tutto l’arco della sua esistenza. Autodidatta e profondo estimatore dell’arte, Bacon cominciò la sua carriera come designer e arredatore di interni. Dopo una personale del 1934 che non ebbe grande successo, decise di ritirarsi dalla scena artistica intervallando periodi di lunghi silenzi a uscite pubbliche fortemente discusse da pubblico e critica. Fu nel 1945, grazie all’esposizione dell’opera Three Studies for Figures at the Base of a Crucifixion, che ottenne la consacrazione artistica, conclusasi con la morte nel 1992.
Sui suoi disegni e pastelli è intervenuto Edward Lucie-Smith, storico dell’arte di fama internazionale, definendoli “opere complete che si inseriscono a pieno titolo nell’iconografia dell’artista anglo-irlandese”, impegnato negli ultimi anni di vita in una rivisitazione di tematiche che aveva in precedenza sperimentato, provando nuove strade formali.
Il visitatore può completare e arricchire il percorso baconiano attraverso fotografie e contenuti multimediali, come l’installazione interattiva di un trittico a specchio deformante per scoprire emozioni e sensazioni suscitate dalla trasformazione e mutazione della propria immagine riflessa.
La mostra bolognese, prodotta da con-fine Art, prosegue il tour espositivo internazionale della Francis Bacon Collection di Bologna, le cui opere in dieci anni hanno viaggiato da Venezia a Zurigo, da Berlino a Parigi, da Londra a Madrid, fino a Taiwan e Santiago del Cile, ed è corredata da un catalogo realizzato da con-fine Edizioni.
Informazioni:
FRANCIS BACON. MUTAZIONI
Palazzo Belloni, via Barberia 19 – Bologna
1 giugno – 16 settembre 2018
Orari:
Da martedì a domenica e festivi > h 10-14 / 15-20 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti:
Intero > 12 euro
Ridotto > 10 euro
Sito: www.palazzobelloni.com
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