A Jesi il ‘santuario’ dell’enogastronomia delle Marche


Nasce a Jesi il ‘santuario’ dell’enogastronomia marchigiana di alta qualità, un polo multimediale e sensoriale per conoscere, degustando, le eccellenze agroalimentari delle Marche.


Oggi, all’interno del seicentesco Palazzo Balleani vecchio in via Conti, è stato inaugurato ‘Ime Experience’, centro regionale su tre piani che consentirà ai visitatori di “scoprire, gustare, capire e vedere” 350 etichette di vini Doc, Docg e Igt della regione, e prodotti di qualità certificata Dop, Igp, Stg, seguendo la stagionalità delle colture.

Con una cucina di 170 mq, attrezzata per laboratori e corsi, una biblioteca, sale per convegni e degustazioni, aule didattiche, dieci sezioni multimediali che raccontano città, ricette e personaggi, la struttura si propone come meta turistica e come punto di riferimento per una filiera, quella agroalimentare, che incide per il 12% del Pil regionale.

Il progetto è affidato all’Istituto Marchigiano di Enogastronomia, società formata dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (95%) e dal Comune di Jesi (5%), con il coinvolgimento di 14 produttori ed enti: TreValliCooperlat, Consorzio Vini Piceni, BovinMarche, Fileni Bio, Con Marche Bio, Associazione Maccheroncini di Campofilone Igp, Consorzio del Tartufo di Acqualagna e delle Marche, Consorzio Casciotta d’Urbino Dop, Consorzio Tutela Oliva Ascolana del Piceno Dop, Assam Marche, Qualità Marche QM, Centro Agroalimentare San Benedetto del Tronto. Presenti anche l’Università Politecnica delle Marche ed Esitur Tour Operator.

Presente al taglio del nastro il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli: “Qui” – ha detto – “ci sono i protagonisti di un comparto che è riuscito a invertire la rotta dei campanilismi in favore di percorsi di aggregazione fondamentali in ottica di internazionalizzazione”.

“Con Ime Experience mettiamo a sistema una filiera che nel 2017 ha raggiunto un valore di export di 366 milioni di euro, con il solo vino a incidere per il 20% – ha dichiarato Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Enogastronomia – Territorio, prodotti agroalimentari e cultura devono essere sempre più un asset strategico su cui puntare per rilanciare l’economia regionale”.

 

Fonte: Ansa

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