MiBACT, la campagna di maggio è dedicata al design

campagna di comunicazione del mibact a maggio

La campagna di comunicazione del MiBACT nel mese di maggio è dedicata al design. A tal fine è stata laniata sugli account social dell’ente una nuova sfida: fotografare e condividere con l’hashtag #artdesign tutti gli oggetti la cui forma rappresenta sintesi di funzionalità, tecnica ed estetica ben prima dell’avvento della produzione industriale.


La campagna del MiBACT ha lanciato la sfida in particolare sul suo account Instagram @museitaliani ed è rivolta ai visitatori degli oltre 450 musei, parchi archeologici e luoghi della cultura nazionali.

La Triennale di Milano, della cui Fondazione il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo è uno dei soci pubblici, è il più importante museo italiano dedicato al design: trasformandosi ogni anno, modificando temi e allestimenti, testimonia la storia, la ricchezza e l’innovazione della progettazione, quel percorso che, attraverso la sperimentazione, ha reso le creazioni italiane famose e inconfondibili in tutto il mondo.

Si ‘comincia’ da Lettera 22, la celebre macchina da scrivere di Marcello Nizzoli per Olivetti, realizzata negli Anni Cinquanta, esposta nella collezione permanente del Design Museum della Triennale e considerata uno dei migliori prodotti del secolo anche all’estero, ma, come sempre, al reportage collettivo di #maggioalmuseo contribuisce l’intero sistema museale nazionale: Il Museo Archeologico di Taranto stupisce con uno Schiaccianoci in bronzo e oro configurato ad avambracci femminili di fine IV – inizi III secolo a.C.; i Musei Reali di Torino – Museo dell’Antichità con Fibule (fibbie) a doppia spirale (IX-VIII secolo a.C.) e il Museo Egizio con dei bracciali in fayence provenienti dalla tomba di Kha (Nuovo Regno 1539-1076 a.C.) che sembrano modernissimi. La progettazione come studio è evidente nei disegni di Jacopo Ligozzi (Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe) che raffigura un Vaso per l’acqua e tre tazze per vino di cristallo (1617) corredandolo di minuziosi appunti, ma anche nella “serie” di Contenitori per unguenti e profumi del Museo Archeologico di Calatia risalenti alla fine del VII secolo a.C. Gli istituti statali vantano esempi notevoli anche di interior design: basti osservare il Salotto orientale di villa Lazarovich con scena di conversazione, dipinto di Germano Prosdocimi (Museo Storico e Parco del Castello di Miramare, 1855 circa) o gli arredi Anni Trenta del Salone di Villa Helene al Museo Andersen.

Il Ministero ne pubblica le immagini su www.beniculturali.it/artdesign , mentre posta sui canali social 50 locandine per invitare i propri follower a visitare i #museitaliani e a condividere l’esperienza del design.

Fonte: MiBACT

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