A Prato arriva la mostra diffusa tra natura, arte, archeologia e scienza


Prato. Otto musei, una rete di realtà culturali che per la prima volta promuove una mostra diffusa sul territorio sulla metrica della scoperta e della conoscenza, partendo da una suggestione che arriva da lontano, quella degli Scialli di Orenburg, famosi non solo in Russia per la loro impalpabile e delicata leggerezza.


“Intrecci di storie da Prato agli Urali – Gli scialli di Orenburg” è il titolo generale dell’esposizione, nata da un’idea di Adriano Rigoli, che coinvolge tutte le realtà della rete Ti porto al Museo, dislocate lungo il territorio provinciale.

Otto saranno anche le installazioni che i singoli musei – Mumat di Vernio, Museo della Badia di Vaiano, Museo della Deportazione e Resistenza, Casa Museo Leonetto Tintori, Fondazione Parsec con Centro di Scienze naturali e Museo di Scienze planetarie, Museo Soffici di Poggio e Museo archeologico di Artimino – allestiranno nelle proprie sedi, aperte fino al 22 luglio.

In ognuna di esse il tema dei preziosi scialli assume un senso diverso, declinato sulle diverse peculiarità espresse dal museo che li ospita, con l’obiettivo di mettere in comunicazione territori, discipline, spazi e identità attraverso lo scambio e la circolazione di temi, eventi e pubblico.

“Il filo leggerissimo di questi scialli è stato per noi l’occasione di collaborare con il Museo di Belle Arti russo e di inaugurare per la prima volta una mostra diffusa e coordinata” – ha spiegato Rigoli.

“La sapiente arte della lana delle donne russe, gli scialli ancora oggi sono tutti fatti a mano, naturalmente congeniale al nostro territorio è stata declinata da ogni museo con allestimenti originali con un percorso che li valorizza”.

“Intrecci di storie” sarà inaugurata però proprio a Palazzo Buonamici con un unico evento sabato 12 maggio alle 16.30. 

L’esposizione diffusa, realizzata con il sostegno della Regione Toscana, con il patrocinio dela Provincia e dei Comuni di Prato, Carmignano, Poggio a Caiano, Vaiano e Vernio e la collaborazione del Polo museale della Toscana e del Museo Archeologico Nazionale di Firenze per il prestito dei reperti, dà il via a tanti e diversi viaggi fra cultura, scienza, archeologia e arte, costruendo un intreccio di storie fra Italia e Russia.

Il futurismo di Soffici e la mirabile fattura di una ragnatela, la storia dei partigiani russi di Figline e la conquista dello spazio di Gagarin, le gualchiere medievali dei monaci e i restauri nella reggia della Grande Caterina, la filatura e la tessitura nel mondo etrusco e la lana degli appenini, un ventaglio di saperi e di contaminazioni che costruiscono un affascinante percorso, ispirato dalla suggestiva leggerezza dei capolavori russi.

Gli scialli, esposti grazie alla disponibilità del Museo di Belle Arti di Orenburg che ne possiede una collezione unica e di fama mondiale, sono famosi per la loro estrema leggerezza unita alla capacità di proteggere dal freddo.

 

Credits: La mostra vede la collaborazione dell’associazione Italia-Russia di Firenze e dell’associazione nazionale Case della Memoria, oltre al patrocinio del Comitato internazionale per i musei letterari ICLM.

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