Per tre anni a Venezia non si potranno più aprire negozi adibiti alla vendita di ‘cibo da passeggio’. Lo stop è stato deciso dal comune per salvaguardare il decoro della città ed evitare che turisti e cittadini occupino spazi pubblici per improvvisati picnic.
Il provvedimento del Comune di Venezia contro nuovi negozi per ‘cibo da passeggio’ è stato emanato soprattutto per evitare che spazi pubblici, come gradini di ponti e chiese, vengano usufruiti per mangiare con relativa invasione di rifiuti.
Il nuovo passo, di un percorso avviato un anno fa dal sindaco lagunare Luigi Brugnaro, è stato sancito – come riferisce il Corriere del Veneto – dalla Giunta comunale. Ora, il tutto dovrà essere fatto anche dalla Regione Veneto bilanciando le esigenze della città con i provvedimenti sulla libera concorrenza.
Il provvedimento oltre a bloccare le nuove aperture, eccezion fatta per le gelaterie, prevede anche restrizioni e limiti per i locali già esistenti obbligandoli a tenere pulito, tra l’altro, il suolo pubblico.
Ad essere ‘colpiti’ saranno i venditori di pizza al taglio, kebab e pasta al sugo da passeggio ma anche le oltre 60 attività del genere già attive a Venezia. Il provvedimento oltre a queste misure è molto articolato ed è anche volto ad imporre ai locali che vendono alimenti, standard minimi sulle misure degli spazi, altezza dei negozi e la presenza di servizi igienici. Le limitazioni riguarderanno, una volta a regime, la sola città storica e le isole di Murano e Burano, ovvero quelle aree di Venezia più colpiti dal peso dei flussi turistici di massa.
Fonte: Ansa
Potrebbe interessarti:
VENEZIA, DA LUGLIO TRANSITERÀ IL 15% IN MENO DELLE NAVI DA CROCIERA |
|
ITALO TRENO ARRIVA SULLA TRASVERSALE DEL NORD EST COLLEGANDO TORINO, MILANO E VENEZIA |
Riproduzione riservata.