Farm-Style, presto un ritorno alla vita agreste


In contrapposizione alla vita virtuale, ai nativi digitali, all’invadenza dei social e alle montagne di plastica che ci circondano torneremo presto a una vita estremamente frugale e agreste.


Vestiremo ‘comodissimo e utile’ con grembiuli a tasche ampie, tagli minimalisti e scarpe da fattoria interamente fatti di fibre ecologiche (nuovo must per Balanciaga, Margaret Howell e Ankle Boots) oppure con fibre di carta ricoperta di succo di kaki per renderla impermeabile e resistente sotto la pioggia (brevetto della giovane stilista tedesca Luzie Deubel).

Berremo in bottiglie di gelatina di amido di riso che poi si sciolgono interamente appena vuotate (brevetto dell’ inglese Maria Idicula Kurian), mangeremo solo vegano, come insegna l’influencer chef-vegana fra le più seguite al mondo, Tonya Papanikolov che vende i suoi formaggi vegetali in tutto il mondo (su www.thewellwoman.co ) e riscopriremo le erbe matte (dalla portulaca all’ortica) sia a tavola che per farne intrugli di bellezza (che saranno i più ambiti, fatti in casa con erbe fresche).

Il futuro dei nostri prossini consumi ha radici lontane che affondano nei principi dell’ecosofia, filosofia nata più di 60 anni fa’ ma che ora vive nuovo bagliore impartendo i principi di un stile di vita che non ci vede più al centro del mondo ma facenti parte di un ecosistema vivente planetario che dobbiamo non solo rispettare ma amare e vivere a fondo.

Dopo anni di vita digitale e rapporti virtuali si accende un nuovo impulso (forse nascente dalle ceneri della vecchia new-age) che ci farà desiderare ardentemente di vivere immersi nella natura il più possibile, impegnandoci a ‘sporcarci di nuovo le mani’ cioè coltivando la terra in spazi urbani, allevando animali da aia anche in appartamento (galline in testa), frequentando foreste il weekend e vivendo una vita più frugale e farm-style.

Il nuovo mood ecosofico che ispira i trend di moltissimi campi, dalla moda al cinema (con Petit Paysan, thriller contadino francese sorpresa dell’anno che conferma la Francia il paese ancorato alla sua cultura rurale per eccellenza) fino al beauty, è segnalato dalla ricerca socio-culturale dell’agenzia parigina PeclersParis che sonda e anticipa umori e tendenze sociali e di mercato in più di 40 paesi al mondo.

Quello che è pervenuto è che molti sognano una vita ‘dematerializzata’ e quindi frugale, libera e con un senso di gratitudine, come viene spiegato anche nel manuale ‘Goodby, things’ del giapponese Fumio Sasaki che così battezza una nuova forma di minimalismo in chiave Japan.

Fa parte del trend anche l’amore smisurato e nascente per gli alberi e il mondo vegetale (che curano uomini e altre specie viventi) spiegato nel documentario di grande successo ‘The Intelligent of Trees’ basato sul volume best sellers dallo stesso titolo scritto dal tedesco Peter Wholleben.

 

Fonte: Ansa

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