Roma. Nuovo attacco di un pitone nei confronti di un essere umano in Indonesia. Un pitone di sette metri qualche giorno fa ha ingoiato una donna nell’Indonesia centrale. La vittima, una 54enne, è scomparsa mentre lavorava nell’orto.
Quando la sua famiglia è andata a cercarla in giardino, ha trovato solo i suoi sandali e una torcia. Con gli abitanti del villaggio hanno fatto partire le ricerche e hanno trovato il pitone con la pancia gonfia a circa 50 metri da dove sono stati trovati i suoi oggetti.
Gli abitanti del villaggio hanno ucciso il serpente e quando hanno aperto la sua pancia, hanno trovato il corpo della donna ancora intatto con tutti i suoi vestiti.
Non si tratta del primo caso: lo scorso anno Akbar Salubiro, un bracciante di 25 anni che lavorava in una piantagione di olio di palma sull’isola di Sulawesi venne attaccato da un pitone reticolato, una delle specie di serpente più grandi del mondo, che può agevolmente superare i sei metri di lunghezza e i 70 chili di peso.
Attenzione immagini forti:
A differenza di quanto comunemente si crede, uno studio del 2015 ha dimostrato che i pitoni e altri serpenti costrittori come boa e anaconda non uccidono le vittime soffocandole, ma interrompendone il flusso sanguigno, un metodo molto più rapido.
In un’intervista a National Geographic Scott Boback, zoologo del Dickinson College di Carlisle, in Pennsylvania, spiegava: “Sottoposto alla pressione delle spire, il cuore non ha più la forza di pompare“.
Se ben eseguita, la stretta di un pitone può bloccare l’afflusso di sangue nel giro di pochi secondi. Solitamente questi enormi serpenti sono in grado di uccidere e divorare prede sorprendentemente grandi, come coccodrilli, iene e persino altri serpenti, mentre molto più rari i casi di pitoni che divorano esseri umani per via delle scapole che non si ripiegano su se stesse.
Rahmansyah Dermawan, docente di agricoltura della Hasanuddin University di Makassar sostiene che la deforestazione causata dall’industria dell’olio di palma possa aver causato l’insolito comportamento del pitone. “La distruzione dell’habitat ha un impatto sulle consuete fonti di cibo dei serpenti. Per trovare una preda, il pitone è dovuto entrare nella piantagione“.
Come è noto, la coltivazione della palma ha causato la perdita dell’habitat per molte specie indonesiane, dagli oranghi alle tigri di Sumatra. Se vi recate in Indonesia state lontani dalle piantagioni!
Fonti: Ansa e National Geographic
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