Iniziano i saldi estivi: quali regioni partono prima

saldi estate 2018

Questa settimana partono i saldi in diverse regioni italiane. Già partite in Sicilia, oggi tocca alla Basilicata mentre tutte le altre si aggiungeranno da sabato 7 luglio. Quest’anno, secondo le stime dell’Ufficio studi di Confcommercio, il volume d’affari si aggira intorno ai 3,5 miliardi di euro.


A fare shopping in questo periodo di saldi, secondo l’associazione dei commercianti, saranno 15 milioni e mezzo di famiglie che spenderanno in media 227 euro; poco meno di 100 euro l’acquisto medio per persona.

Secondo il presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio, Renato Borghic’è attesa per questi saldi estivi“. E, nonostante una stagione di consumi non esaltante, le previsioni di vendita sono pressoché in linea con quelle dell’anno scorso.

Di diverso avviso i consumatori del Codacons secondo i quali la stagione sarà un flop e la spesa calerà del 5% con uno scontrino medio che si fermerà a 64 euro a testa e una riduzione della spesa più marcata al Sud dove si registreranno picchi fino al -15%.

Secondo i consumatori la crisi non riguarderà però grandi firme nelle grandi città e outlet che faranno il pienone, specialmente durante i primi giorni delle vendite speciali mentre per tutti gli altri soffriranno del boom dell’ e-commerce grazie al quale “i consumatori possono trovare articoli scontati tutto l’anno, e per acquistarli non devono nemmeno uscire da casa, basta un clic sul PC o sullo smartphone. Anche per questo gli sconti di fine stagione non esercitano più alcun fascino sui cittadini e andrebbero del tutto aboliti“.

E, non a caso, Confcommercio ricorda di avere chiesto l’introduzione della web tax “perché i colossi del web devono stare nello stesso mercato con le stesse regole e con le stesse imposte delle nostre attività. A questo proposito, auspichiamo che la Ue guardi a quanto deciso dalla Corte Suprema USA che ha dato il via libera alle tasse sulle vendite on-line“.
Tutti, commercianti e consumatori, ricordano le tradizionali regole ‘antifregature’: i capi si possono cambiare; le carte di credito devono essere accettate; il prezzo originario e la percentuale dello sconto devono essere indicati; diffidate di sconti oltre il 50%; girate e guardate prima di acquistare.

Fonte: Ansa

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