Nel New Hampshire alla scoperta di Cornish


Cornish è villaggio di 1.600 abitanti circa situato lungo le sponde del Connecticut River nella Sullivan County ed è famoso per due particolari attrattive:  la Cornish Fair che si svolge ogni anno ad Agosto ed i suoi quattro ponti coperti, covered bridges.


La Route 12-a è contornata da tanti piccoli villaggi: Cornish Center, Cornish Flat, Cornish City, Cornish Mills, South Cornish, Balloch, Squag City.

Le strade statali del New Hampshire, Route 12 e 12 A, offrono belle vedute del versante orientale del Mount Ascutney, luogo primario per il deltaplano in New England: da qui gli appassionati volano verso i vicini stati confinanti.

La montagna – che si trova nel Vermont, vicino al confine con il New Hampshire – si ammira dal campus del  Dartmouth College, dai piani alti della Rauner Library e dallo Steele Chemistry Building. Come altre cittadine della Upper Valley abbondano le attività outdoor: dalle camminate alla bicicletta, al rafting, nuoto e d’inverno snowshoeing

I ponti coperti di Cornish sono un vero record: nessuna altra località del New  Hampshire ne può vantare così tanti. Il più notevole è Cornish-Windsor Covered Bridge , che si estende tra le due sponde del Connecticut River ed è il più lungo ponte coperto del mondo a due campate, costruito nel 1866 al costo $9,000: 140 metri, vero e proprio collegamento tra New Hampshire e Vermont. Da non mancare il Blacksmith Shop Covered Bridge, il Blow-Me-Down Covered Bridge ed il Dingleton Hill Covered Bridge. 

Nel 1763 coloni inglesi oltre a darle il nome di Sir Samuel Cornish, un ammiraglio della Royal Navy, vi s’insediarono usando le rive del fiume quale punto di trasporto degli alberi dei velieri  che venivano convogliati sulle acque fluviali.

Nel 1885 il noto scultore Augustus Saint-Gaudens vi si stabilisce nel 1885 per fare camminate e sfuggire dal caos estivo di New York. Visse in una maestosa dimora sulla cima di una collina circondata dal suo studio, dai giardini ed acri di foresta.  

Oggi il Saint-Gaudens National Historic Site offre tour dei giardini con 150 sculture ed opere di Saint-Gaudens. Il paesaggio naturale è di per sé un’opera d’arte e merita passeggiate ed esplorazioni naturalistiche lungo i sentieri. Artisti ed amici seguirono Saint Gaudens; tra questi il pittore ed illustratore Maxfield Parrish, che disegnò e costruì la sua residenza in questa zona, Oaks.

Augustus Saint-Gaudens è conosciuto per la statua bronzea di Diana, un tempo sulla cima del vecchio Madison Square Garden. Il suo Sherman Memorial  risplende nell’angolo sud orientale di Central Park, ed il suo Peter Cooper Monument siede fermamente all’esterno della  Cooper Union.

Tutta l’area divenne il centro della ben nota Cornish Art Colony, una delle prime colonie d’artisti negli Stati Uniti e, similarmente ad altre in Connecticut, New York, Massachusetts e Dublin nel New Hampshire, la bellezza naturale paesaggistica, il clima ed il relativo isolamento stimolarono intellettualmente ed incoraggiarono vicendevolmente la varietà degli artisti residenti. La prima ondata di artisti vi giunse prima del 1895 e fu per lo più di pittori; tra i primi George de Forest Brush e Thomas Dewing. Ne seguirono altri: il pittore Henry O. Walker, l’architetto, pittore ed incisore  Charles Platt;il pittore ed incisore Stephen Parrish con suo figlio l’illustratore e pittore  Maxfield, il pittore e critico d’arte Kenyon Cox. Tutti acquistarono terre e vi costruirono residenze negli anni 1890.

Alcuni, tra i quali il famoso scultore Daniel Chester French, il pittore  John White Alexander, lo scultore Paul Manship arrivarono per alcune estati come il Presidente Woodrow Wilson, che fece della dimora dello scrittore Winston Churchill autore di “Harlakenden House”, (incendiata nel 1923) la Casa Bianca estiva dal 1913 al 1915. La colonia alimentava una interrelazione tra diverse arti: pittura, scultura, decorazione, illustrazione, architettura, design di paesaggi, romanzi, giornalismo, teatro, poesia, critica, saggistica, composizione, musica, da Boston e da New York.

Nel 1905 si stima che vi risiedessero circa 40 famiglie per buona parte dell’anno e taluni per tutto l’anno. L’arrivo nella colonia avvenne in tre fasi: artisti e scultori verso la fine del 1880 ed i primi anni del 1890; scrittori negli anni 1890, poi avvocati, dottori, politici e benestanti dopo il 1905. I giardini furono un denominatore comune della colonia. Estesi quelli di Thomas Dewing e Stephen Parrish, che andavano passo-passo con il design paesaggistico di  Charles Platt e delle sue protette Ellen Shipman e Rose Nichols. Stephen Parrish s’innamorò della bellezza pastorale di Cornish visitata insieme all’architetto di paesaggi Charles Platt, suo studente con casa a Cornish.

Nel 1893, Stephen acquistò 18 acri di terra accanto a Platt e vi costruì una casa che chiamò Northcote. Trascorse i dieci anni successivi  lavorando al giardino che fu considerato dai più il più bel giardino di tutti i giardini della colonia degli artisti. Fu proprio per la bellezza della campagna così come per le abitazioni ed i giardini degli artisti che Stephen Parrish fu ammaliato da Cornish ed il suo famoso figlio – Maxfield – seguì le orme paterne pochi anni dopo, costruendo una casa, uno studio ed un giardino cintato.

Le case erano strettamente correlate ai giardini; zone indoor ed outdoor inquadravano le vedute. Come in Toscana anche a Cornish costruire era una sfida, ma la genialità stava proprio nel comprendere il paesaggio. Dal 1893 al 1910 Stephen aggiornò un diario dettagliatamente sul suo giardino, includendo appunti sul clima, gli uccelli, le attività giornaliere, gli acquisti per il giardino, la lista delle piante (incluso quelle che crescevano bene) e ritagli di giornali sui giardini. Generose le informazioni sulle tele dipinte e sulle visite che riceveva. Quando la nipote Anne Bogardus Parrish morì a sua volta nel  1966, lasciò il prezioso diario al Dartmouth College. Northcote è il giardino meglio documentato di tutta Cornish e non solo attirò attenzione, fu fotografato e descritto in House and Garden, The Century Magazine e Country Life in America, e fu anche pubblicato in due importanti volumi sui giardini, American Gardens di Guy Lowell e Beautiful Gardens in America di Louise Shelton.

Artisti e mecenati a Cornish costruirono un numero di  dimore architettonicamente notevoli. La maggior parte del patrimonio della Cornish Colony si trova in un raggio di 5km nell’angolo nord orientale di Cornish e a sud-ovest di Plainfield. Gli edifici d’epoca della Cornish Colony e le strutture nei villaggi di Plainfield e Cornish includono residenze, fienili, rimesse per carrozze, studi, strutture e giardini ancillari, istituzioni sociali ed edifici pubblici. Una decina di proprietà a Cornish e Plainfield sono da attribuire al ben noto architetto e residente nella colonia, Charles Platt, che miscelò influenze americane con quelle di ville italiane. Oltre agli interventi di Platt seguendo lo stile delle ville italiane, le residenze costruite in questo periodo generalmente mantengono influenze di stile quali Colonial Revival, e motivi Shingle e Craftsman.

In epoca moderna un altro importante scrittore americano, autore del famoso libro The Catcher in the Rye (Il giovane Holden), J.D. Salinger ha risieduto a Cornish. Vi si stabilì da NYC nel 1953, trascorrendo il tempo con i locali e con studenti liceali, fino a quando repentinamente decise di vivere una vita maggiormente appartata, stile eremita. Dopo il 1959 raramente si vedeva circolare  Salinger. Visse a Cornish e morì in un ospedale della zona il 27 gennaio 2010, all’età di 91 anni.

Si può effettuare un tour di 120 km che racchiude l’intero patrimonio storico culturale della zona, iniziando e terminando a Claremont.

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