In mostra a Napoli la rivoluzione inglese da Gilbert & George a Damien Hirst


Napoli. Si tiene dal 18 ottobre  al 20 gennaio “London Shadow. La rivoluzione inglese da Gilbert & George a Damien Hirst” la mostra a cura di Luca Beatrice presso Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli.


L’esposizione racconta, attraverso 23 opere di sedici artisti di fine anni ’80 e primi anni ’90, lo spirito di un’autentica rivoluzione. Ispirata al titolo di un’opera di Gilbert & George, il “duo terribile” attivo fin dalla fine degli anni ’60, precursori di quelle temperature caustiche e irriverenti che saranno alla base di ciò che accadrà dalla seconda metà degli anni ’80, LondonShadow riassume tensioni, ambiguità, vitalismo e contaminazioni della cultura inglese degli ultimi decenni, fino ad oggi.

Negli anni ’90 Londra è la città più cool del mondo, complice anche la musica (il Brit Pop, l’elettronica dei club), la letteratura (Irvine Welsh e gli acidi scozzesi, le periferie indiane di HanifKureishi), la moda (l’icona Kate Moss, le riviste e i giovani stilisti come Alexander McQueen). Nell’ultimo decennio del secolo Londra si proponecome la rinnovata capitale mondiale dell’arte, nonché l’ultima scuola europea a presentarsi unita e compatta all’attenzione internazionale, tanto da far parlare di ‘Cool Britannia’.

In mostra tre opere di Damien Hirst e in particolare l’opera Problems eccezionalmente concessa in prestito dallo stesso artista e proveniente dal suo studio di Londra, a cui si affiancano le spatolate materiche di Jason Martin, le strisce di colore, espressione della cosiddetta Process Painting, realizzate da Ian Davenport, i grandi fiori super pop di Marc Quinn, la manipolazione digitale di Julian Opie.

L’esposizione ripercorre la provocazione delle giovani badgirls, che esaltano i temi del femminismo sfiorando la cattiveria e la sessualità esplicita. È il caso dei neon di Tracey Emin, delle sculture di Sarah Lucas, dell’installazione video di Sam Taylor-Wood. Senza dimenticare la versione contemporanea della Vanitas secondo Marc Quinn o la rivisitazione del mito, tutto inglese, di Ophelia nell’opera di Matt Collishaw. Beffardo e sarcastico l’intervento di Gavin Turk, che gioca sul rovesciamento tematico e sull’inganno percettivo in lavori che “imitano” celebri icone della storia dell’arte, il Love di Robert Indiana e un Concetto Spaziale di Fontana.

La mostra non tralascia l’arte inglese che degli anni ’90 si fa concettuale, a testimonianza di una temperie che coinvolge l’intero panorama creativo: le serie fotografiche di Darren Almond, l’installazione minimalista di LiamGillick, la scritta Things di Martin Creed, e ancora fotografie cieche di Douglas Gordon e la fine riflessione mentale di Gillian Wearing.

 “Le Gallerie d’Italia a Napoli si confermano luogo di conoscenza, studio e promozione dell’arte e della cultura contemporanea internazionale. – afferma Michele Coppola, Direttore Centrale Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo – Accanto all’ultimo Caravaggioe alla grande tradizione artistica napoletana, e dopo Le mille luci di New York, la mostra LondonShadow rinnova l’apertura verso le ricerche più sperimentali. Con questo nuovo approfondimento si è voluto anche sottolineare il contributo di galleristi e collezionisti di Napoli all’arte britannica degli anni Novanta, a dimostrazione dell’impegno di Intesa Sanpaolo nel valorizzare la straordinaria vivacità culturale della città”.  

Informazioni:

LONDON SHADOW.

La rivoluzione inglese da Gilbert & George a Damien Hirst

Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano – Via Toledo, 185 Napoli

18 ottobre 2018 – 20 gennaio 2019

Orari: dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30); sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.30), chiuso lunedì

Chiusure: 25 dicembre

Aperture straordinarie: 1 novembre, 8, 17, 26 e 31 dicembre

Sito: www.gallerieditalia.com

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