Il Parco Archeologico di Ercolano avvia una stagione di mostre


Roma. Il Parco Archeologico di Ercolano da dicembre lancia il programma espositivo “ERCOLANO 1738-2018 TALENTO PASSATO E PRESENTE” per dare nuovo stimolo alla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale rappresentato dai reperti provenienti dagli scavi novecenteschi e destinati al museo del sito.


Tre tappe accompagneranno i visitatori alla scoperta di aspetti salienti e identitari dell’antica Herculaneum: l’espressione del lusso, la grande tradizione artigianale legata alla lavorazione del legno, i piaceri della tavola.

Esporre all’attenzione dei visitatori l’interessantissimo materiale archeologico conservato nei depositi, e sinora illustrato in modo episodico”, dichiara il Direttore Francesco Sirano.

La prima mostra, “SplendOri. Il lusso negli ornamenti ad Ercolano”, si propone di presentare al visitatore non semplicemente monili d’oro e oggetti preziosi, ma manufatti di uso personale e quotidiano che ci appaiono non comuni, per fattura e materiale, e provengono da contesti trasversali ai quali saranno riferiti. Questi contesti di provenienza saranno illustrati sotto una luce particolare, quella della declinazione del lusso, concetto che assomma in sé molto più del mero valore intrinseco e venale, ma si carica di significati ideologici, politici, sociali, culturali, religiosi. Ambientazioni ideali domestiche e botteghe, oggetti dall’Antica Spiaggia carichi di valori simbolici e (non solo) di tipo economico, significativamente portati con sé dai rifugiati che attesero invano salvezza dal mare, restituiscono uno spaccato di vita con un taglio ben preciso che predilige ed esalta quest’aspetto della società ercolanese in tutte le sue sfaccettature.

I temi dunque della ricchezza, del valore economico sociale e della bellezza rappresenteranno i contenuti del percorso espositivo che troverà la sua dimora nell’Antiquarium del Parco Archeologico.

L’Antiquarium  sarà per la prima volta aperto al pubblico al termine di lavori di adeguamento, con particolare riferimento alla sicurezza dei reperti e alle condizioni ambientali, per la gran parte imposti dai tanti anni trascorsi dall’oramai lontana data di collaudo di questo edificio nel 1978. “Per la mostra”- aggiunge il Direttore- abbiamo seguito una strategia di risparmio economico ed è stato utilizzato tutto quanto nei decenni scorsi era già stato realizzato o acquistato: ad esempio le vetrine che avranno solo degli adattamenti”.

Per la prima volta una collezione di monili e preziosi, tanto massiccia per quantità e valore, verrà presentata al pubblico sul luogo stesso del ritrovamento; oggetti appartenuti agli antichi ercolanesi, alcuni ritrovati con gli abitanti nel tentativo di porli in salvo dalla imminente catastrofe dell’eruzione, altri ritrovati nelle dimore dell’antica città. Ogni materiale esposto sarà messaggero di una storia di antico artigianato e manifattura, di rango e di simbolo, di protezione e bellezza, oltre che dell’ulteriore valore acquisito per essere appartenuto ad un abitante e essere stato coinvolto nella tragedia della città distrutta dalla furia del Vesuvio.

Dopo la mostra degli ori, nel 2019 il Parco Archeologico di Ercolano ha programmato di offrire al pubblico ulteriori occasioni per approfondire la conoscenza dei luoghi, della storia e delle tradizioni dell’area vesuviana con la diffusione in sedi prestigiose del territorio (la Villa Campolieto e la Reggia di Portici) di altre due mostre che approfondiranno i temi dell’arte lignea e dell’alimentazione, “esibizioni che- dichiara il Direttore- si arricchiranno anche di valori simbolici e dimostreranno, attraverso la concreta prassi amministrativa e tecnico organizzativa, come sia possibile e necessario che, all’interno della buffer zone del sito UNESCO di Herculaneum, tutte le istituzioni e le realtà culturali ed economiche sane concorrano a ‘fare sistema’ per restituire a questo territorio centralità culturale e qualità della vita che lo hanno caratterizzato per secoli”.

Fonte: Parco Archeologico di Ercolano

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