E’ stato il pittore italiano che più di ogni altro nel Quattrocento fu capace di fondere l’atmosfera della pittura fiamminga con la monumentalità e la spazialità razionale della scuola italiana. E ora Antonello da Messina è in mostra a Palazzo Reale di Milano.
I suoi ritratti sono celebri per vitalità e profondità psicologica. Come l”Annunciata’, che con i suoi occhi scuri e profondi e il viso luminoso incorniciato dall’azzurro del velo, è l’opera icona della mostra che Palazzo Reale, a Milano, dedica ad Antonello da Messina, dal 21 febbraio al 2 giugno.
Accanto alla Vergine, altri 18 dei 35 capolavori autografi di uno dei più importanti ritrattisti del Quattrocento: un tesoro prezioso, considerando il corpus limitato delle opere dell’artista messinese, conservato in differenti musei italiani e internazionali.
Tra le altre opere si annoverano le figure di ‘Sant’Agostino’, ‘San Girolamo’ e ‘San Gregorio Magno’ provenienti da Palazzo Abatellis a Palermo, il trittico composto da ‘Madonna con Bambino’, ‘San Giovanni Battista’ e il ‘San Benedetto’ dagli Uffizi.
E ancora l”Ecce Homo’ del Collegio degli Alberoni di Piacenza o il ‘Ritratto d’uomo’ della Pinacoteca Malaspina di Pavia, considerato per lungo tempo un autoritratto dell’artista. Non mancano poi capolavori dalle collezioni dei principali musei del mondo: la National Gallery di Londra, il Philadelphia Museum of Art o il Museo statale di Berlino.
In mostra anche i taccuini, gli schizzi e gli appunti dello storico dell’arte Giovan Battista Cavalcaselle, restaurati per l’occasione e concessi in prestito dalla Biblioteca Nazionale Marciana, che saranno come una guida per i visitatori.
“Una mostra storica” – l’ha definita l’assessore comunale ai Beni Culturali Filippo Del Corno – “la cui realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione di diverse istituzioni e che propone al pubblico un racconto affascinante di un artista innovatore”.
Credits: la mostra è curata da Giovanni Carlo Federico Villa.
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