Roma. Il Maestro Alberto Burri in mostra al Museo Bilotti


La ferita della bellezza. Alberto Burri e il Grande Cretto di Gibellina. Al Museo Bilotti, una rilettura del percorso dell’artista a partire dall’opera di Land Art più grande al mondo. A cura di Massimo Recalcati


La ferita della bellezza. Alberto Burri e il Grande Cretto di Gibellina.
50 anni fa, a seguito del terremoto nella Valle del Belice, Alberto Burri è chiamato a realizzare un intervento per la ricostruzione del paese. Sceglie Gibellina, dove crea l’opera di Land Art più grande al mondo, riproducendo la planimetria della città ricalcalcandola con un enorme gettata di cemento bianco.
Tema della mostra è la poetica della ferita, che attraversa tutta la sua opera e non solo.

All’interno della mostra le fotografie in bianco e nero di Aurelio Amendola sul Grande Cretto. Fotografo che per eccellenza ha raccolto le immagini di Burri, dei suoi lavori e dei processi creativi, Amendola ha realizzato gli scatti in due riprese, nel 2011 e nel 2018, a completamento avvenuto dell’opera (2015). Nel percorso inoltre, il video di Petra Noordkamp – prodotto e presentato nel 2015 dal Guggenheim Museum di New York, in occasione della grande retrospettiva The Trauma of Painting –  filma in un racconto poetico e di grande sapienza tecnica l’opera di Burri e il paesaggio circostante.

E non solo ai Cretti ma anche ai Sacchi, ai Legni, ai Catrami, alle Plastiche… una selezione di opere grafiche dalla lettura proposta dal celebre psicanalista. Una scossa, un tormento, un precipitare di fessurazioni infinite ed ingovernabili: è una ferita che è dappertutto.

Scrive RecalcatiNei Legni la ferita è generata dal fuoco e dalla carbonizzazione del materiale ma, soprattutto, dal resto che sopravvive alla bruciatura. Nelle Combustioni, lo sgretolamento della materia, la manifestazione della sua umanissima friabilità, della sua più radicale vulnerabilità, viene restituita con grande equilibrio poetico e formale. È ciò che avviene anche con le Plastiche dove, ancora una volta, è sempre l’uso del fuoco a infliggere su di una materia debole ed inconsistente come la plastica, l’ustione della vita e della morte.”

 

In occasione della mostra sarà realizzato dalla casa editrice Magonza un importante volume stampato su carta di pregio e di grande formato con testimonianze e ricerche inedite su Alberto Burri, la sua opera e Il Grande Cretto di Gibellina. Un nuovo testo di Massimo Recalcati raccoglierà gli sviluppi ulteriori della sua ricerca, insieme a interventi di storici dell’arte quali Gianfranco Maraniello e Aldo Iori. Sarà inoltre organizzata una conferenza ad hoc tenuta da Massimo Recalcati che sarà occasione di una riflessione ampia sull’opera di Alberto Burri e sulla mostra.

La mostra, al Museo Carlo Bilotti dal 23 marzo al 9 giugno 2019, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Curato da Massimo Recalcati con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi, prodotto e realizzato da Magonza editore.

La mostra è patrocinata dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, dalla Regione Lazio e dalla Regione Sicilia, dal Comune di Gibellina e dalla Fondazione Orestiadi con un prestito della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Dopo la tappa romana l’esposizione sarà riallestita da giugno ad ottobre al MAG Museo Alto Garda a Riva del Garda in collaborazione con il MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.

Ufficio stampa
Magonza editore –
Email: redazione@magonzaeditore.it
mob: +39 0575 042992

Dove
Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese,
Viale Fiorello La Guardia 6, Roma

Info e Orari:
060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

23 marzo – 9 giugno 2019
Ottobre – maggio
Da martedì a venerdì e festivi ore 10.00 – 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30). Sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30). Giorni di chiusura: 1 maggio

Giugno – settembre
Da martedì a venerdì e festivi ore 13.00 – 19.00 (ingresso fino alle 18.30). Sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30)

INGRESSO LIBERO

Acquistando la MIC Card al costo di 5 euro, chi vive e studia a Roma può accedere illimitatamente per 12 mesi nei Musei in Comune e nei siti storico artistici e archeologici della Sovrintendenza.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
A cura di Massimo Recalcati con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi

Servizi museali Zètema Progetto Cultura

Prodotta da Magonza editore

Con il patrocinio di Regione Lazio, Regione Sicilia, Comune di Gibellina, Fondazione Orestiadi, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri

Con il sostegno di Broker ufficiale
PL Ferrari
A Member of the Lockton Group of Companies

 

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