Le opere di Tintoretto sbancano a Washington


A Washington tre mostre per celebrare l’artista a 500 anni dalla sua nascita.


Tintoretto superstar alla National Gallery of Arts (Nga) di Washington, una delle massime istituzioni museali americane, che dedica contemporaneamente tre mostre al genio veneziano nel 500o anniversario della nascita. La prima, e la più attesa, è “Tintoretto: artista del Rinascimento veneziano”, unica altra tappa dopo l’esposizione nel Palazzo Ducale della città lagunare. Sarà inaugurata il 24 marzo, dopo la presentazione alla quale hanno preso parte tra gli altri la neo direttrice del museo, Kaywin Feldman, l’ambasciatore d’Italia negli Usa Armando Varricchio, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, e i due curatori della mostra, Frederick Ilchman e Robert Echols, tutti ospiti poi di una serata di gala nella residenza dell’ambasciatore.

Organizzata in collaborazione con la Fondazione dei Musei Civici di Venezia e le Gallerie dell’Accademia, sarà la prima retrospettiva di Tintoretto nel nord America, con 46 dipinti, 20 dei quali da Venezia e parecchi mai visti prima in Usa, come la straordinaria Ultima cena per la chiesa di San Trovaso e la Madonna dei Camerlenghi. Alcuni, come il San Marziale in Gloria nell’omonima chiesa di Cannaregio, sono stati restaurati e preservati da Save Venice. In esposizione anche una dozzina di disegni.

Tra le opere più importanti la Vergine e Gesù con i Santi, la Conversione di San Paolo, Venere e Marte sorpresi da Vulcano, il Miracolo dello schiavo, la Deposizione di Cristo. Una galleria sarà dedicata ai ritratti, in cui Tintoretto eccelleva (ci sono anche due autoritratti). Un percorso che consente di avere una panoramica a tutto tondo dell’artista, ritenuto uno dei più grandi e influenti pittori occidentali, cimentatosi con innumerevoli soggetti e generi.

La mostra sarà affiancata da altre due esposizioni. “Drawing in Tintoretto’s Venice” (24 marzo-26 maggio 2019), in arrivo dalla Morgan Library di New York, avrà come focus il lavoro dell’artista come disegnatore e disegni anche di predecessori e contemporanei, tra cui Tiziano, Veronese e Jacopo da Bassano. In tutto una ottantina di opere.

Infine “Venetian prints in the time of Tintoretto” (stesso periodo della precedente) proporrà circa 40 stampe, in prevalenza dalla collezione della Nga: dalle acqueforti di Parmigianino alle incisioni di Giuseppe Scolari, fonti importanti della formazione artistica del maestro veneziano.

“Grazie all’opera del Tintoretto, l’America celebra l’Italia, il suo genio creativo, la sua cultura e la sua storia”, ha osservato Varricchio, annunciando anche un simposio internazionale sull’artista dopodomani all’ambasciata. “Una storia viva che continua a ispirare e affascinare generazioni di americani che guardano all’Italia come ad un faro di creatività, innovazione e tradizione, di cui Tintoretto e Venezia sono un vivido esempio”.

Brugnaro ricorda che la Serenissima è stata una delle prime repubbliche a riconoscere gli Stati Uniti: “Nelle opere di Tintoretto c’è la forza della storia di Venezia, simbolo della difesa della Cristianità e dei valori occidentali”.

Fonte: Ansa.it

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