Cartagine: un patrimonio dell’UNESCO tra miti e leggende

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Cartagine, Tunisia. Un sito archeologico che racchiude la storia millenaria dei popoli che hanno conquistato il paese. Lì si possono ammirare resti fenici e romani, e ripercorrere il mito di Enea e Didone.


La Tunisia ha una storia millenaria. Un passato fatto da un susseguirsi di civiltà che hanno reso grande e spettacolare questa terra.
Fenici, romani e arabi hanno colonizzato il paese, lasciando testimonianze della loro dominazione non solo nella tradizione e nella cultura ma anche nell’architettura.

La città di Cartagine è il sito archeologico che più di tutti rappresenta la varietà di popoli che in epoche diverse hanno conquistato il paese. Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, un tempo era conosciuta come la “città splendente”.

Fondata dai coloni fenici dalla città di Tiro, Cartagine governava altre 300 città intorno al Mediterraneo Occidentale ponendosi così alla guida del mondo fenicio-punico. Ricca di fascino e avvolta nel mistero, attorno a questa città ruotano miti e leggende riguardo la sua fondazione: il mito di Didone, fondatrice e regina della città in cui ebbe luogo il tormentato ed impossibile amore con Enea.

Secondo la leggenda, Cartagine si sarebbe sviluppata dalla collina di Byrsa – in assonanza con il termine greco βυρσα che significa bue – fino alla pianura costiera e sulle colline a nord con il sobborgo di La Marsa – un tempo Megara – che sembra essere cresciuto in modo quasi indipendente rispetto al resto della città. Ed è proprio sul colle di Byrsa dove oggi si possono visitare i resti delle civiltà più antiche.

Il mito racconta che Didone fuggì dalla città di Tiro dopo che il fratello Pigmalione uccise suo marito così da impossessarsi di tutte le sue ricchezze. Didone scappò e quando approdò sulle coste tunisine fondò Cartagine. E ci riuscì grazie ad uno stratagemma: convinse il capo del popolo locale, Iarba, a concederle i terreni contenuti nella pelle di un bue. Tale pelle fu da lei tagliata in strisce sottilissime che le permisero di ottenere più terreni possibili. Occupò così un terreno di circa ventidue stadi quadrati (uno stadio equivale a circa 185,27 m). Da questa leggenda è nato anche il cosiddetto problema di Didone, il problema geometrico riguardante l’isoperimetria: quale figura geometrica a parità di perimetro ha area maggiore?

Durante la sua visita si possono ammirare sia resti fenici che romani come il santuario della Dea Tanit, il quartiere delle ville romane, il teatro, la basilica cristiana e le terme di Antonino. La Tunisia è stata parte dell’Impero Romano per quasi cinque secoli. I 150 anni sotto l’Impero Romano d’Oriente, che si è imposto con la distruzione di Cartagine e la conseguente vittoria delle guerre puniche, hanno radicato una profonda tradizione bizantina di cui è rimasto uno spettacolare patrimonio architettonico.

Info: www.tunisiaturismo.it

Fonte: Ufficio stampa Ente Nazionale Tunisino per il Turismo in Italia

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