L’arte della ceramica che racconta la storia di uomini divenuti eroi. Pezzi di un patrimonio archeologico di valore inestimabile. È tutto questo “MitoMania. Storie ritrovate di uomini ed eroi”, la mostra ospitata nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto (Marta) fino al prossimo 10 novembre.
Passeggiare tre le stanze museali è una esperienza sensoriale unica perché i colori, le fogge e le storie narrate dai pezzi esposti donano conoscenza di un tempo passato ma rinvigorito dalla eccezionalità delle scoperte.
Le sezioni sono tre: le prime due dedicate ad approfondimenti tematici, mentre la terza riguarda attività investigative che hanno consentito di risalire alla provenienza dei reperti e di riportarli in Italia.
“Il contesto perduto: mito, rito e morte nell’immaginario dei pittori apuli” è il titolo della prima sezione e illustra il legame esistente fra la ceramica e l’aldilà, esplicato da scene che ricordano i riti e le ritualità funebri.
La mostra è unica perché rende tangibile l’arte dei grandi maestri di terra pugliese. I grandi vasi, gli askos racchiusi in teche, dicono anche di furti e illecite compravendite. Perché i pezzi custoditi dal museo tarantino erano stati rubati dai tombaroli e venduti sul mercato nero, per essere successivamente recuperati dalle forze dell’ordine al termine di lunghe e complesse indagini. La maggior parte proviene da importanti musei esteri — come il J. Paul Getty Museum di Malibu, il Cleveland Museum of Art, il Museum of Fine Arts di Boston e il Metropolitan Museum di New York – che li hanno restituiti all’Italia.
“La ceramica più antica è quella del V secolo a.C. ma tendenzialmente siamo nel IV avanti Cristo” spiega Degl’Innocenti “è interessante perché tra IV e III secolo Taranto è la capitale del Mediterraneo occidentale, la capitale culturale. È uno dei più importanti porti del Mediterraneo, rivaleggia con Atene”. Per la prima volta i pezzi esposti sono messi insieme, in un “percorso di conoscenza che noi cerchiamo di fare attraverso il nostro mestiere”, afferma Lorenzo Mancini, funzionario archeologo del museo di Taranto.
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