Bauhaus, mostre e architettura moderna. Stoccarda vivace meta culturale

 


Non solo automobile: Stoccarda è anche un’interessante meta culturale. Nell’anno del centenario del Bauhaus un tour in città parte obbligatoriamente con la visita del quartiere Weissenhof, modello del Neues Bauen, ma anche dalla scoperta del legame del movimento con l’Accademia delle Belle Arti. Tra i gioielli architettonici del presente, a Stoccarda, si trovano gli edifici che ospitano il Museo Mercedes-Benz il Museo Porsche e la Biblioteca Civica. La Staatsgalerie Stuttgart e il Kunstmuseum sono, infine, annoverati tra i maggiori musei tedeschi, e presentano quest’anno mostre dedicate alla pittura tedesca degli anni del boom e all’arte del presente.


Un tuffo nel Neues Bauen. È quello che si può fare visitando il quartiere Weissenhof a Stoccarda, complesso residenziale realizzato sotto la direzione di Mies van der Rohe per l’esibizione “Die Wohnung” nel 1927, al cui progetto parteciparono alcuni dei maggiori architetti del tempo, come Gropius, Scharoun e Le Corbusier. Fanno parte complesso, tutt’oggi abitato, le unità ad opera di Le Corbusier, dal 2016 insignite del sigillo UNESCO. In una di esse il Museo permette di ripercorrere la storia del Bauhaus, e di visitare stanze e ambienti, così come li videro i visitatori dell’esibizione nel 1927. Il legame di Stoccarda con il Bauhaus è esemplificato, poi, anche dalla sua autorevole Accademia delle Belle Arti, dove studiarono Oskar Schlemmer – uno dei maestri del movimento – e Ida Kerkovius. All’Accademia di Stoccarda, sotto la guida del professor Adolf Hölzel, nacquero abitudini e concetti rivoluzionari per il tempo – come l’importanza della formazione di base e dei laboratori – diventati poi idee cardine del Bauhaus a Weimar e Dessau. Presso la Pinacoteca Staatliche Galerie di Stoccarda si possono ammirare diversi lavori di Ida Kerkovius e Oskar Schlemmer, tra i quali il “Balletto Triadico”, considerato un manifesto del Bauhaus sulla danza moderna. In occasione del centenario del Bauhaus la Pinacoteca presenta inoltre, dal 7 giugno al 20 ottobre 2019, la mostra „Weissenhof City: storia e presente del futuro di una città“ (www.staatsgalerie.de).

Immagine: Quartiere Weissenhof, Hoelzweg, credits@Stuttgart Marketing, Alberto Parade

 

DAI MUSEI DELL’AUTOMOBILE ALLA BIBLIOTECA CIVICA. PROGETTI DI       ARCHITETTURA CONTEMPORANEA

Agli appassionati di architettura moderna Stoccarda riserva       ulteriori piacevoli sorprese. Il Museo Mercedes-Benz, concepito dall’olandese UN Studio di Ben van Berkel, è un edificio a forma di elica, la cui avveniristica geometria ricorda la spirale del DNA. Dall’atrio triangolare si dipartono le aree espositive, distribuite su nove piani, nelle quali si ripercorrono i 120 anni della storia dell’automobile e, in particolare, del mondo Mercedes-Benz. La visita al museo, però, inizia dal piano più alto, raggiunto in ascensore, per poi scendere a spirale verso i livelli più bassi. L’altro museo dell’auto di Stoccarda è dedicato al secondo brand di casa di fama mondiale: il Museo Porsche si presenta come un corpo monolitico che poggia su tre pilastri a forma di V e sembra quasi galleggiare in aria. Il complesso, che vanta una superficie espositiva di 6.500 m2 ed è stato progettato dallo studio di architettura austriaco Delugan Meissl – pesa 35.000 tonnellate, di cui 6.000 di solo acciaio: più della stessa Torre Eiffel. Al suo interno si possono ammirare, con l’aiuto di dispositivi digitali e supporti interattivi, oltre 80 meravigliose vetture, sia di serie che da gara, e si compie un viaggio attraverso l’avventura Porsche. Di forma monolitica è anche la ormai famosa Biblioteca Civica Stoccarda, realizzata nel 2011 dall’architetto coreano Eun Young Yi. La facciata dell’edificio è grigia di giorno, ma si colora di intenso blu la notte. Al suo interno il “cuore” della biblioteca è uno spazio di lettura completamente vuoto, e contemporaneamente fonte di luce per l’edificio. Nella biblioteca, nove piani collegati scale si susseguono quasi senza soluzione di continuità, ed ospitano oltre un milione di opere.

      Immagine: Biblioteca Civica, credits@Landeshauptstadt Stuttgart

 

MUSEI D’ARTE DI STOCCARDA: MAESTRI TEDESCHI MODERNI E UN PERFORMANCE   ARTIST DALL’ISLANDA

Con i suoi 12.000 metri quadrati di superficie espositiva ed opere che coprono 800 anni di storia dell’arte, la Pinacoteca Staatsgalerie Stuttgart è fra i musei d’arte più importanti e visitati della Germania. L’ingrandimento della pinacoteca, realizzato nel 1984 e di per sé capolavoro dell’architettura post-modernista, è ad opera dell’archistar James Stirling. Fino all’11 agosto la mostra I giovani anni dei vecchi maestri Baselitz – Richter – Polke – Kiefer è dedicata ai primi lavori degli artisti tedeschi che, negli anni ’60, raggiunsero fama internazionale – quando l’arte tedesca, in passato, si è sempre mossa all’ombra di quella italiana, francese o olandese. Con l’eccezione di Sigmar Polke, scomparso nel 2010, Richter, Baselitz e Kiefer sostengono la mostra con singolari prestiti provenienti dalla loro collezione privata (www.staatsgalerie.de) . Il Kunstmuseum, enorme cubo di vetro posto nella piazza centrale di Stoccarda, è anch’esso di per sé un’opera di architettura moderna. La collezione permanente raccoglie 15.000 pezzi, dall’impressionismo svevo all’arte contemporanea. Quest’estate il museo dedica una personale all’artista islandese Ragnar Kjartansson con esempi della sua poliedrica produzione, già oggetto di mostre importanti al Barbican Centre di Londra, al Palais de Tokyo di Parigi e al MoMa PS1 di New York (www.kunstmuseum-stuttgart.de, dal 20 luglio al 20 ottobre 2019). Vertigo. Op Art ed una storia dell’imbroglio – 1520 – 1970 sarà, dall’autunno, la mostra del Kunstmuseum incentrata sulle strategie visive e le manipolazioni ottiche utilizzate nell’arte per creare un dialogo tra l’artista e il suo pubblico. Realizzata in cooperazione con il mumok – Museum moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, la mostra presenterà circa 120 pezzi, tra walk in e installazioni degli anni 50- 70 e riferimenti all’arte dell’età moderna, con opere di Giovanni Battista Piranesi, Erhardt Schön e Claude Mellan (www.kunstmuseum-stuttgart.de, dal 23 novembre 2019 al 19 aprile 2020).

Fonte: ABC Prc

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