L’Europa si prepara alla Luna, ma non da sola


L’uomo sulla Luna, un sogno mai passato di moda. Nonostante gli appuntamenti elettorali in calendario chiamino a gran voce, l’Europa si prepara a un nuovo interessantissimo progetto 


Neppure l’imminente appuntamento con le urne elettorali distoglie l’Europa dai suoi preparativi per riportare l’uomo sulla Luna: una sfida che potrà essere vinta solo con un grande sforzo comune, un’ampia collaborazione internazionale che superi ogni nazionalismo recuperando lo spirito che ha animato i pionieri dello spazio europeo, come il fisico italiano Edoardo Amaldi. Lo dice all’ANSA il direttore dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Jan Worner in occasione della conferenza ‘The State of the Union’, organizzata ogni anno dall’Istituto Universitario Europeo per promuovere una riflessione sul funzionamento democratico dell’Unione europea.

A Villa Salviati Worner è tra i protagonisti del convegno ‘Space and democracy‘, in occasione del quale ha annunciato la digitalizzazione di parte degli archivi storici dell’Esa, con i documenti originali che raccontano l’alba dell’Europa dello spazio ora accessibili a tutti. In quelle pagine si ritrova lo spirito dei nostri padri fondatori “che può essere utile ancora oggi che ci troviamo ad affrontare nuove sfide come il ritorno sulla LunaTornarci come hanno fatto 50 anni fa americani e sovietici – sottolinea Worner – sarebbe un errore: dobbiamo tornarci tutti insieme. Non è corretto parlare di una corsa alla Luna, di una competizione fra Stati: la Luna non è proprietà di un solo Paese, ma una piattaforma aperta“. Da questo spirito di collaborazione è nata l’idea del ‘Moon village‘, il villaggio scientifico internazionale da costruire sulla Luna come base di ricerca e trampolino per Marte.

Tutti quelli che vogliono partecipare sono i benvenuti: sono già oltre 70 gli attori che hanno sottoscritto questa azione internazionale“, afferma il direttore generale dell’Esa. Il progetto sta prendendo forma “e già alla fine di quest’anno partiranno alcune missioni private, proprio come ha fatto la recente missione israeliana, sempre nell’ambito del Moon village“. L’Esa sarà ancora una volta in prima fila: “collaboreremo con gli americani per la realizzazione del Lunar Gateway”, l’avamposto che orbiterà intorno alla luna, “mentre lavoreremo con i russi per il lander“, spiega Worner.

L’Europa agirà seguendo uno spirito di cooperazione che non dovrebbe essere messo in discussione neanche dagli incerti esiti delle prossime elezioni europee. “Sono il direttore generale dell’Esa e non parlo di politica – sottolinea Worner – ma come privato cittadino spero che queste elezioni daranno prova dello spirito europeo e che continueremo ad avere un’Europa forte”.

Fonte Ansa

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