Turismo 1 maggio: il freddo non gela la Festa dei lavoratori

montagna

Turismo 1 maggio 2019: secondo Assoturismo Confesercenti-CST non si ferma davanti al freddo. Prenotato il 67% delle camere, 8 su 10 in montagna. Crescono i flussi turistici verso Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Liguria, ma le regioni più prenotate sono sempre Toscana e Sardegna. Città d’arte in cima alla lista.


Il meteo insolitamente freddo non rovina il turismo del primo maggio, e anzi favorisce quello montano. Per il prossimo ponte della Festa dei Lavoratori, sono già prenotate il 67% delle stanze rese disponibili online dalle strutture ricettive. Un buon risultato, nonostante il clima freddo e la poca favorevole combinazione del calendario, che pone questa festività al termine del periodo delle vacanze pasquali e della ricorrenza del 25 Aprile. Ed è boom per le località di montagna, dove risulta prenotata l’84% della disponibilità. È quanto emerge dall’aggiornamento alla sera del 29 aprile del consueto monitoraggio dell’Offerta Ricettiva Nazionale disponibile Online condotto da Cst (Centro Studi Turistici)  per Assoturismo Confesercenti sui principali portali web (Booking.com, Trivago, Expedia, Airbnb).

A spingere verso la montagna sono, probabilmente, le condizioni metereologiche non propriamente primaverili. Un colpo di coda dell’inverno – l’ondata di freddo di ritorno ha riportato la neve in diverse località – che prolunga la stagione turistica nelle località montane.

Questo primo maggio si conferma, inoltre, l’appeal delle città d’arte, dove i tassi di occupazione più elevati si registrano per Firenze, Venezia, Matera, Napoli, Roma e Palermo: sono intorno al 75%. Una buona performance si evidenzia anche per le località lacuali, con una percentuale di prenotazioni intorno al 70%. In terza posizione, ma a distanza, seguono le località marine: raggiungono il 65% delle prenotazioni da parte di quei vacanzieri che, nonostante il clima non proprio favorevole, non rinunciano all’apertura della stagione balneare. In ultima posizione, invece, la performance delle località termali, con un tasso d’occupazione fermo al 57%.

Anche l’analisi su base regionale conferma la vivacità delle nostre montagne. A crescere, rispetto allo scorso anno, sono infatti soprattutto le regioni dell’arco alpino, in particolare le province autonome di Trento e Bolzano e il Friuli-Venezia Giulia, (con il 75 ed il 74% delle camere occupate), e si conferma anche l’appeal della Liguria (75%). Le regioni più prenotate, però, rimangono sempre Toscana e Sardegna, entrambe ancora una volta in testa alla classifica con un tasso d’occupazione del 77%. Bene anche Puglia e Lazio, entrambe al 70%, mentre per le rimanenti aree si registrano tassi di occupazione al di sopra del 60%, ad eccezione di alcuni casi dove i valori sembrerebbero al di sotto delle aspettative, come l’Emilia-Romagna (57%), la Calabria (54%) e il Molise (44%).

Fonte: Confesercenti

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