Sos Assomusica, con biglietti nominali code e rincari

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Assomusica sull’introduzione dei biglietti nominali: “ci saranno rincari del prezzo medio dei biglietti di 8-10 euro e tempi di attesa in coda per entrare raddoppiati”.


Con l’introduzione dal primo luglio dei biglietti nominali per gli spettacoli in luoghi con una capienza di 5000 spettatori o oltre “ci saranno rincari del prezzo medio dei biglietti di 8-10 euro e tempi di attesa in coda per entrare raddoppiati”.

A lanciare l’allarme è Assomusica, l’associazione che riunisce gli organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo, secondo cui la legge appena approvata non risolve il problema del secondary ticketing, cioè del bagarinaggio online dove i biglietti dei concerti più ambiti si trovano a prezzi lievitati.
Al contrario, secondo l’associazione, si dovranno aprire i cancelli molto tempo prima, impegnando più personale su più turni: “Da qui l’aumento dei costi per gli spettatori” che saranno anche “costretti a code molto più lunghe, specie in occasione di grandi manifestazioni”. Non solo: “i consumatori – sostiene sempre Assomusica- non potranno più regalare un biglietto a un familiare, amico o parente; le aziende, i fan club e i grandi gruppi organizzati, in genere, non compreranno più biglietti. Non sarà semplice nemmeno emettere i biglietti omaggio”. E il cambio del nominativo passerà dall’Agenzia delle Entrate. La previsione di Assomusica è che “in questo scenario si perderanno migliaia di biglietti”.
A giudicare dalla levata di scudi in questa estate infuocata, la legge del M5S per il contrasto al secondary ticketing, entrata in vigore appena una settimana fa, deve aver fatto davvero rumore negli ambienti musicali”, replica il primo firmatario della norma, Sergio Battelli, presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera. “Noi lavoriamo per fermare i bagarini e i truffatori ed appellarsi al costo del biglietto è semplicemente vergognoso” aggiunge chiedendo ad Assomusica di mettere “alla prova” la legge “di favorire questo cambiamento culturale invece di opporgli resistenza”.
Secondo il senatore Pd Roberto Rampi, però, la norma è una “follia che danneggia il settore”. “Abbiamo presentato due emendamenti e li offriamo alla maggioranza per correggere un suo errore – dice – Sbagliare è umano, perseverare diabolico”.
    Il settore della musica live, ricorda ancora il presidente di Assomusica Vincenzo Spera, “rappresenta una filiera di circa 1.000 imprese che dà lavoro a oltre 36.000 persone, impiegate direttamente nel settore. L’anno scorso il comparto ha avvicinato al mondo degli spettacoli e della cultura popolare quasi 10 milioni di spettatori”. E “quest’emendamento approvato nell’ultima legge di bilancio del Governo come strumento di contrasto al fenomeno del secondary ticketing – ribadisce – rischia di generare soltanto un grande caos”. Intanto, contro l’allarme lanciato da Assomusica si schiera l’Unione Nazionale Consumatori, che chiede invece di applicare la legge: “Considerato quanto già costano agli spettatori i biglietti, ben sopra i costi effettivi dei concerti, qualunque rialzo sarebbe già ingiustificato.- si infuria il presidente Massimiliano Dona- Figurarsi aumenti pari ad 8 euro. Sarebbe una speculazione bella e buona, per la quale ci riserveremmo di fare una segnalazione all’Antitrust, per le opportune verifiche”.
Fonte: ANSA

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