Venezia. Il messaggio antinquinamento sul Canal Grande: le twin bottles

Venezia twin bottles

 


Venezia. La plastica soffoca il mare è la metafora delle due enormi bottiglie d’acciaio sul Canal Grande di Venezia. L’opera dello scultore albanese Helidon Xhixha e del fotografo svizzero Giacomo ‘Jack’ denuncia l’inquinamento dei mari.


La metafora della plastica che soffoca il mare prende la forma di due enormi bottiglie d’acciaio inossidabile a pelo d’ acqua sul Canal Grande. Una è lucida e strizzata come un rifiuto, sull’ altra sono impresse foto che documentano l’ inquinamento in ogni parte del mondo.
Con “Twin Bottles” l’ arte lancia da Venezia il messaggio contro la minaccia ambientale che mette a rischio le sorti del pianeta.
L’ installazione, davanti al Casinò, è opera dello scultore albanese Helidon Xhixha e del giovane fotografo svizzero Giacomo ‘Jack’, accomunati dalla passione per le immersioni subacquee. “In luoghi straordinari abbiamo trovato il mare malato e pieno di plastica – dice Xhixha – e abbiamo deciso di dare la nostra interpretazione artistica utilizzando l’ immagine che viviamo ogni giorno di due bottiglie galleggianti alte quattro metri.
La plastica diventa acciaio per un concetto unico: salviamo i mari del mondo”. “Venezia è la citta dell’ acqua e dell’ arte – aggiunge Jack – quale luogo migliore per questo appello? E’ importante far partire proprio da qui l’ impegno per rendere il mondo più pulito. Il mare è la nostra vita”.
A sostenere il progetto è la Fondazione Braglia, che a Lugano promuove da tempo mostre d’ arte ed è impegnata con Legambiente per salvare e proteggere cento tartarughe marine. “L’ arte deve comunicare – spiega Riccardo Braglia, imprenditore farmaceutico – e allora il classico messaggio nella bottiglia di mio figlio Giacomo e dell’ amico Helidon è il richiamo a eliminare la plastica dal mare per non ucciderlo, in un evento creato con Città di Venezia e la società Vela in concomitanza con la festa importantissima del Redentore”. L’ idea è portare le Twin Bottles – che resteranno davanti a Palazzo Ca’ Vendramin Calergi ancora per qualche giorno, poi saranno ospitate all’Arsenale e torneranno sul Canal Grande a settembre per la Regata Storica – in tour nei prossimi mesi a Verona e Milano, puntando anche a Londra, e in alcuni laghi del nord Italia.

L’ assessore comunale al Bilancio Michele Zuin ha rimarcato che Venezia sostiene l’iniziativa che unisce arte e impegno per l’ambiente, condiderandola la prima tappa di un percorso legato a temi sui quali la città è molto sensibile. In linea con l’impegno ecologista, i due artisti hanno donato diecimila euro e adottato simbolicamente due tartarughe Caretta Caretta, pescate alcune settimane fa durante una battuta di pesca a strascico e liberate in mare nei giorni scorsi a Mattinata (Foggia) dopo le cure nel centro di recupero di Legambiente a Manfredonia. Dai controlli è risultato appunto che avevano ingerito oggetti di plastica. “I nostri operatori hanno documentato che più dell’ 80 per cento degli esemplari assistiti nel centro – ha spiegato Stefano di Marco, coordinatore della campagna Tartalove di Legambiente – ha ingoiato questi materiali che possono provocare la morte per soffocamento o per blocco intestinale o, come nel caso di queste due tartarughe, seri problemi di galleggiamento”. Helidon Xhixha, 47 anni di Durazzo, si è specializzato in sculture monumentali in acciaio. Il padre Sal era uno dei nomi di spicco della scena artistica albanese. Per la Biennale di Venezia del 2015, tra provocazione e impegno ambientalista per denunciare rischio di scioglimento dei ghiacciai, ha ideato un imponente Iceberg di acciaio. Giacomo Braglia, 23 anni di Lugano, vive a Londra e realizza le sue foto 3D utilizzando materiali diversi, gesso, alluminio, ferro e acciaio. Agli argomenti ambientali affianca la ricerca sulle questioni sociali, come l’immigrazione in Africa e Medio Oriente, documentata recentemente nei lavori esposti al Padiglione della Repubblica Araba Siriana alla 58? Biennale di Venezia.

Fonte: Ansa

Potrebbe interessarti anche:

La nuova opera d’arte di Banksy a Venezia su un palazzo gestito da Engel & Völkers
Print Friendly, PDF & Email

copyright Riproduzione riservata.