Edgar Allan Poe, non solo maledetto

Quelli che sognano di giorno sono consapevoli di tante cose che sfuggono a quelli che sognano solo di notte.

          Edagar Allan Poe

Conosciuto per essere stato uno dei più grandi scrittori statunitensi, Edgar Allan Poe fu anche poeta, giornalista e critico. Poe nacque a Boston il 19 gennaio del 1809 in una famiglia di attori. Rimasto orfano di entrambi i genitori all’età di due anni, venne allevato da John Allan, un mercante di tabacco di Richmond in Virginia, e da sua moglie Francis.

Il museo nella casa appartenuta a Poe a Richmond in Virginia

Insieme alla famiglia Allan si trasferì per alcuni anni in Gran Bretagna dove studiò a Londra. Tornato negli Stati Uniti, a Richmond, servì come luogotenente della guardia giovanile d’onore della città che celebrò la visita di Gilbert du Motier de La Fayette. Dopo essere stato espulso dall’accademia si iscrisse alla facoltà di lingue antiche e moderne all’Università della Virginia fondata da Thomas Jefferson: qui iniziarono, per emulazione, i suoi problemi con l’alcol. Sebbene Jefferson avesse stabilito regole severe contro il gioco d’azzardo, i cavalli, le armi, il tabacco e l’alcol, venivano ignorate. In più, dopo che John Allan gli tagliò tutti i fondi perché il ragazzo non voleva diventare avvocato, il giovane Poe fu costretto a lasciare l’università, non prima di aver appiccato un falò di congedo all’interno della sua stanza con i mobili d’arredo.

Iniziò così il suo girovagare per gli Stati Uniti accompagnato dal sempre più crescente desiderio di scrivere. L’immagine di persona schiva e cupa che gli è stata da sempre attribuita, in realtà viene meno leggendo le tante lettere che era solito mandare ad amici e collaboratori, tra cui John Pendleton Kennedy, James Fenimore Cooper, Margaret Fuller e poi i fondatori del famoso Circolo di Dante, ovvero Henry Wadsworth Longfellow e James Russel Lowell. 

In pochi anni riuscì nell’intento di affermarsi come critico, giornalista e autore, tanto che Charles Baudelaire oltreoceano tradusse ben quarantaquattro dei settanta racconti più alcune opere di prosa.

Definito “il primo scrittore alienato d’America”, a causa dei suoi vizi e delle sue debolezze, venne molto amato dalla schiera di poeti maledetti europei per il suo “abisso geniale”, come lo definì Baudelaire. Papà del giallo – dal sua penna nacque il primo investigatore di professione della letteratura, Auguste Dupin – la sua figura si riconduce alle narrativa gotica svincolandola di tutti gli stereotipi di genere, attraverso l’uso del senso metafisico e psicologico.

Un’illustrazione di Gustave Dorè, celebre incisore francese, tratta da una scena del “Il corvo”.

Dalle Lettere, pubblicate in Italia dal Saggiatore a cura di Barbara Linati, emerge l’uomo Edgar, bello ed elegante, di grande fascino e generosità, un vero e proprio dandy. Nella sua breve vita, conclusasi con un ritrovamento fortuito a seguito di una sparizione di alcuni giorni, amò varie donne, ma a Virginia, la sposa bambina morta di tubercolosi a 21 anni, scrisse:

Tu, ora, sei la mia unica grande forza. ciò che mi muove ad affrontare questa vita difficile, vana e ingrata“.

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