Presentata “Emilia 2020” al TTG di Rimini: Parma si unisce a Piacenza e Reggio Emilia nell’offerta turistica


Parma Capitale della Cultura 2020 si unisce a Piacenza e Reggio Emilia e dà vita a Emilia 2020, un progetto di valorizzazione comune nell’anno più atteso per Destinazione Turistica Emilia. Il progetto è stato presentato oggi al progetto al TTG Travel Experience di Rimini.


Anno che vedrà Parma ricoprire il ruolo di Capitale Italiana della Cultura, il 2020 si prospetta anche come il banco di prova per testare le ambizioni di Destinazione Turistica Emilia quale sistema organizzato in grado di riunire le esperienze di accoglienza di un territorio formate da tre province. Con la partecipazione straordinaria di Piacenza e Reggio Emilia, Parma 2020 diventa quindi Emilia 2020, contenitore multidisciplinare e, in una certa maniera, polisensoriale, che mira a offrire spunti capaci di promuovere una fruizione alternativa, contraddistinta da peculiarità uniche ma allo stesso tempo connesse. È il concetto alla base di un protocollo d’intesa per un progetto di valorizzazione comune che stabilisca le modalità di collaborazione e coordinamento degli eventi proposti da Parma, Reggio Emilia e Piacenza, in accordo con Regione Emilia-Romagna e Destinazione Turistica Emilia, nell’ambito di un’unica cornice. Questo non fa che attuare il proposito già espresso, prima ancora dell’elezione di Parma, di una crescita comune delle tre province e delle tre città, tutte peraltro inserite nella lista ristretta delle 10 migliori proposte per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2020.

Proprio per questo, il fulcro di tutto è riassunto nel motivo “La cultura batte il tempo”, slogan unitario che sintetizza l’idea di un territorio capace di contare i giorni, i mesi e le stagioni secondo le necessità del vino, dell’immaginazione o della musica. È una misura speciale che si può capire solo insinuandosi in un ricco programma di eventi articolato tra la terra che rende possibile la nascita di prodotti di piacere infinito, il cielo che veglia sulla fertilità dei campi e dell’intelletto, e la memoria che, con amore e perseveranza, tiene insieme le tradizioni e il presente.

20 Ragioni per visitare Emilia nel 2020

Puntando sulle declinazioni Taste, Nature & Culture e sulla definizione di vere e proprie reti tematiche, l’ente ha in poco tempo fatto registrare numeri incoraggianti, ai quali ora si aggiungono le cifre corrispondenti alla miriade di attività e manifestazioni imbastite per arrivare pronti a un appuntamento tanto importante. Ideata e distribuita per l’occasione nella doppia versione italiana e inglese, la Brochure “20 Ragioni per visitare Emilia nel 2020” raccoglie proposte di soggiorno studiate allo scopo di vivere il cuore della destinazione in un anno che vedrà susseguirsi 85 mostre, 70 performance teatrali, 160 concerti, 25 festival di arte e cultura e 170 rassegne e dibattiti. Assaggio delle offerte presenti sul sito www.visitemilia.com, la pubblicazione è un caleidoscopio di ragioni per lasciarsi incantare dal dialogo tra cielo, terra e memoria di questa area ma anche un invito a trovarne di nuove e personali, magari visitando Parma, scoprendo le cupole di Piacenza o imbarcandosi in un viaggio a passo lento alla scoperta del mondo piccolo di Don Camillo e Peppone, in provincia di Reggio Emilia. Non mancano, ovviamente: musica, gastronomia, sport e il gusto per il benessere che sono i punti focali di uno stile di vita in grado di conquistare chiunque.

Dal Food & Wine ai Castelli, fino alle Terme: DTE va in Rete

L’ottica del sistema non è una teoria che rimane sulla carta. Creata con lo scopo di intrecciare l’offerta culturale degli oltre 13 borghi di interesse storico e artistico, innumerevoli città d’arte, 50 castelli e rocche disseminati tra le colline, la Bassa e gli Appennini, 51 teatri, fondazioni e altre strutture del settore nei territori, la Rete “Emilia Cultura e Castelli Experience” mira a costruire una proposta integrata con le attrattive e con i servizi complementari, come ricettività, trasporti e servizi informativi. Dal 9 ottobre 2019, sul sito Visit Emilia (www.visitemilia.com) saranno elencati gli oltre 100 aderenti alla rete, con i principali eventi di Emilia, inevitabilmente destinati ad arricchirsi.

Nel cuore per eccellenza della Food Valley, l’iniziativa arriva dopo l’inaugurazione della Rete di Prodotto “Emilia Food & Wine Experience”, che punta invece a integrare l’intera offerta enogastronomica dei territori dell’Emilia, creando connessione tra operatori turistici, agroalimentari, vinicoli e non solo. In un’area caratterizzata da una sterminata proposta sul piano del gusto – basti ricordare che Piacenza è l’unica provincia in Europa a vantare ben 3 salumi DOP, che Parma è sinonimo di Prosciutto e Culatello e che, insieme, Parma e Reggio Emilia, sono la culla del Parmigiano Reggiano il miglior formaggio al mondo, o, ancora, che Reggio Emilia è un avamposto dell’Aceto Balsamico Tradizionale – il progetto risponde all’esigenza di strutturare un’offerta sistemica a livello di destinazione, capace di arrivare sul mercato in modo univoco, esperienziale e omnicomprensivo. L’idea è che quindi sia possibile creare una sorta di itinerario invitante per ogni buongustaio tra le infinite manifestazioni che esaltano i suddetti prodotti: una sorta di fiume dei sapori che attraversi, ad esempio, eventi come la Cena dei Mille o il Festival del Prosciutto di Parma nell’ambito del Settembre GastronomicoPiacenza Un Mare di Sapori e il Premio Coppa d’Oro, Piante e Animali Perduti a Guastalla o il Campionato Mondiale del Fungo di Ventasso.

È inoltre in fase di studio la prossima realizzazione della Rete Terme e Outdoor, immaginata con l’obiettivo di strutturare un’offerta integrata per il turismo all’aria aperta e per quello che ruota intorno ai temi di wellness e wellbeing.

I numeri del 2018

L’analisi del Servizio Statistica della Regione Emilia Romagna sulle “Dinamiche turistiche nella Destinazione Emilia 2018” rileva un aumento del 6,8% degli arrivi e del 4,2% di presenze nel 2018. Le crescita del turismo estero è certificata da un +11,1% di arrivi e da un incremento anche sul fronte delle presenze, che salgono del 7,2% rispetto al passato. Il turismo degli stranieri rappresenta il 32% degli arrivi e il 29% delle presenze totali. Su questo mercato si investirà anche attraverso interventi rispetto alla qualità dell’accoglienza  e all’offerta di nuove opportunità per gli ospiti di provenienza estera. È poi significativo il dato sull’andamento stagionale: i mesi nei quali gli arrivi superano le 100mila unità nell’alberghiero vanno da marzo a ottobre, con picchi verso fine anno. Queste cifre suggeriscono l’opportunità di ideare iniziative capaci di attrarre anche in altri periodi, da aggiungere alle azioni di promozione degli eventi natalizi e di Capodanno.

Oltre alle 3 città capoluogoDestinazione Turistica Emilia coinvolge infatti 115 comuni, per oltre 1.100.000 abitanti. A leggerla come un puro dato numerico, la cifra fa pensare alla popolazione di una metropoli. Ma quale metropoli di discrete dimensioni potrebbe vantare complessivamente:

142 musei – dei quali, oltre agli 8 Musei del Cibo, 57 a Parma, 51 a Piacenza e 26 a Reggio Emilia;

51 teatri, tra storici e contemporanei, dei quali 15 a Parma, 12 a Piacenza e ben 23 a Reggio Emilia;

1 Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano riserva Mab Unesco, gli 11 Parchi del Ducato – di cui 5 parchi regionali, 1 parco provinciale, 5 riserve – e 8 tra aree naturalistiche, oasi e riserve nella provincia di Reggio Emilia;

161 km di Fiume Po sui 652 km totali del suo corso, dei quali 96 a Piacenza, 47 a Parma e 18 a Reggio Emilia;

Oltre 15 prodotti tipici tradizionali riconosciuti col marchio dop, igp o altre certificazioni importanti.

Alla voce caseifici167 a Parma e 99 a Reggio Emilia per il Parmigiano Reggiano e 20 a Piacenza per il Grana Padano;

Alla voce salumifici132 dedicati al Prosciutto di Parma13 specializzati nella produzione di Salumi Dop piacentini e 14 al Salame Felino23 per il Culatello di Zibello e 14 inseriti nel Consorzio del Culatello e degli Antichi Produttori del Culatello e della Spalla Cruda;

26 aderenti al Consorzio per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia;

147 cantine di produzione di Vini DOP, delle quali 22 a Parma, 90 a Piacenza e 35 a Reggio Emilia;

7 ristoranti stellati, dei quali 3 a Parma, a 2 Reggio Emilia e 2 a Piacenza;

50 castelli disseminati tra le colline, la Bassa e gli Appennini;

4 stazioni termali tra Parma e Reggio Emilia;

Oltre 13 borghi di interesse storico e artistico, certificati da riconoscimenti come la Bandiera Arancione e quelli di Borghi autentici, Borgo dei borghi 2018 Kilimangiaro e Borghi più belli d’Italia.

Svariati riconoscimenti UNESCO, tra i quali quello di Parma Città creativa Unesco per la gastronomia, la Segnalazione UNESCO del Battistero di Parma tra i siti di maggiore valore astronomico a livello mondiale, il titolo di Riserva di Biosfera MaB UNESCO ottenuto da Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e al tratto medio padano del Fiume Po.

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