Apocalisse a Venezia, danni incalcolabili per l’alluvione


Acqua alta record a Venezia, livello più alto dall’alluvione del 1966. Basilica di San Marco inondata, La Fenice annulla i concerti. Calcolati danni per centinaia di milioni di euro.


Venezia sprofonda sotto l’acqua alta. Sfiorando il record del 1966. Scuole, teatri, conservatori e locali sono chiusi. Molti gli hotel devastati e allagati, a cominciare dallo storico Gritti. Traghetti e motoscafi affondati. San Marco inondata, con l’acqua che ha sommerso la cripta. L’isola di Pellestrina, dove è morto un anziano colpito da un fulmine mentre tentava di riparare una pompa idraulica, è ancora senza corrente e praticamente isolata. Scoppia l’ennesima polemica per il Mose costato miliardi e mai realizzato.

I danni, da stimare con certezza, sono nell’ordine delle centinaia di milioni di euro, ha anticipato il sindaco Luigi Brugnaro, che ha passato la notte a far sopralluoghi in ogni dove, e ha chiesto la dichiarazione di stato di emergenza. In città, nel pomeriggio, è arrivato anche il premier Giuseppe Conte, che si fermerà a Venezia anche domani. “Non siamo in grado di quantificare i danni. Domani c’è un Consiglio dei ministri tecnico, molto limitato, che sicuramente prenderà in carico la richiesta di stato di emergenza del presidente Zaia. Allo stato non ci sono ragioni per negare lo stato di emergenza e stanziare i primi fondi”, ha detto il premier al termine della riunione tecnica post-acqua alta a Venezia.  “Per il Mose siamo nella dirittura finale, siamo al 92-93% dell’opera e guardando all’interesse pubblico non c’è che da prendere una direzione nel completamento di questo percorso”. “Il governo è presente, siamo qui per dare il segno di una fattiva partecipazione del governo. Venezia è un patrimonio dell’Italia e dell’umanità che ha bisogno di risolvere una serie di problemi storici che si trascinano”, ha affermato Conte.

Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha telefonato al sindaco Brugnaro per informarsi delle condizioni della città.

Il ministro degli esteri e leader M5S, Luigi Di Maio, ha annunciato una moratoria per famiglie e imprese.

Il ministro della cultura Dario Franceschini “ha attivato sin dalle prime ore di allerta a Venezia l’unità di crisi per la verifica e la messa in sicurezza del patrimonio culturale”. Il governatore Luca Zaia: “Abbiamo davanti una devastazione apocalittica e totale, ma non esagero con le parole, l’80% delle città è sott’acqua, danni inimmaginabili, paurosi“.

Il sindaco di Venezia Brugnaro: “Chiesto lo stato di crisi. Servono risorse importanti. Necessario finire il Mose, l’acqua non si ferma con le mani o con i discorsi”. “Le stime dei danni sono molto ingenti. Parliamo di centinaia di milioni di euro. Qui non si tratta di quantificare i danni soltanto, ma del futuro stesso della città. Perché lo spopolamento di Venezia nasce anche da questo”. Così il sindaco Luigi Brugnaro, nella conferenza stampa per fare il punto della situazione dopo la grande acqua alta di ieri. “Se un giovane vede che stiamo dando della soluzioni pensa a vivere in centro storico – ha aggiunto – altrimenti pensa solo ad andar via, perché non si riesce più a vivere in questo modo”.

Già in mattinata il sindaco era intervenuto su Twitter: “Venezia è in ginocchio. La Basilica di San Marco ha subito gravi danni come l’intera città e le isole. Siamo qui con il Patriarca Moraglia per portare il nostro sostegno ma c’è bisogno dell’aiuto di tutti per superare queste giornate che ci stanno mettendo a dura prova”.

Siamo stati a un soffio dall’Apocalisse, a un pelo dal disastro”, ha detto all’ANSA il procuratore della Basilica di San Marco, Pierpaolo Campostrini. “L’acqua è entrata nella basilica, ha allagato il pavimento e rompendo le finestre è entrata nella cripta, allagandola. La cosa è pericolosa perché l’acqua avrebbe potuto dare problemi statici alle colonne, che reggono la basilica”.

Impossibile al momento quantificare i danni al patrimonio artistico e in particolare a San Marco, ma la situazione è estremamente complessa e preoccupante”, conferma all’ANSA il segretario generale Mibact Salvo Nastasi che ricorda di aver attivato l’unità di crisi. “Il Ministro Franceschini segue da ieri la situazione passo passo, i soprintendenti sono al lavoro e hanno messo a disposizione tutti i loro restauratori. In attesa delle valutazione stiamo verificando tutti i capitoli di spesa del Mibact per fare il punto sui fondi da destinare al patrimonio artistico veneziano”.

L’acqua alta non ha risparmiato il Teatro La Fenice: non ha intaccato la struttura ma ha invaso le aree di servizio rendendo inutilizzabile (è stato disattivato) il sistema elettrico e quello antincendio.
I concerti di stasera e di domani 14 novembre sono stati annullati. Lo annuncia il teatro veneziano su Twitter. “Registriamo inoltre un guasto ai servizi di biglietteria (anche on-line). Vi teniamo aggiornati”, prosegue la Fenice, che in precedenza, in un primo tweet, aveva scritto: “Vi daremo presto notizie sulle nostre attività per ora sospese”.

Numerosissimi i danni nel centro storico della città di Venezia, una sessantina le imbarcazioni danneggiate molto pesantemente, tra le quali alcuni vaporetti. Lo stesso Centro Maree è stato vittima della mareggiata, che ha danneggiato le linee telefoniche, e per questo non è contattabile, se non con i canali Telegram Centro Maree Informa, Centro Maree avvisa, e il sito internet.

Fonte: Ansa

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