L’autore di The Irishman a Più Libri Più Liberi: “Così è nato il libro che ha ispirato Martin Scorsese”


Charles Brandt, l’autore di The Irishman che ha ispirato l’ultimo gangster movie di Martin Scorsese con Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci, racconta com’è nato il suo libro alla fiera della piccola e media editoria Più Libri Più Liberi a Roma. E come Scorsese e Netflix ne hanno fatto un colossal.


A pochi giorni dalla sua uscita su Netflix, The Irishman di Martin Scorsese può già vantare numeri impressionanti: 140 milioni sono i dollari spesi per il film; oltre 17 milioni le visualizzazioni negli Stati Uniti. Cinque le nomination ottenute ai Golden Globe 2020.

Del successo strepitoso dell’ultimo gangster movie di Scorsese ne è consapevole Charles Brandt, l’autore del libro che ha ispirato il film, che ha presentato la sua opera alla fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi a Roma. Charles Brandt, ex investigatore privato e avvocato tra i più brillanti d’America, dell’antica professione conserva un aspetto severo e un tono serio, che solo a tratti si apre all’ironia. Come quando riconosce il valore del prodotto di Scorsese: “Succede così: vado per presentare il libro, ma finisco sempre per promuovere il film”.

A dispetto del contesto, è proprio il film ad essere messo al centro del dialogo tra lo scrittore americano, il conduttore Pif e il giornalista Paolo Mereghetti, tenutosi nel Convention Center La Nuvola sabato 7 dicembre. Brandt racconta come è nato il film, e come la sua opinione sia stata decisiva anche in fase di scrittura: “Ho avuto il privilegio di essere invitato a Manhattan, nella casa di Scorsese, per partecipare alla sceneggiatura. Ci tenevano alla mia opinione”. Nonostante il suo costante coinvolgimento, una volta visto il film, lo scrittore rivela di essere rimasto senza parole: “Alla prima ero sconvolto. Un’opera d’arte a tutti gli effetti”.

Il libro, pubblicato in America nel 2004 col titolo I Heard You Paint Houses e in Italia come L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa, racconta la storia del veterano della seconda guerra mondiale e sicario della mafia Frank Sheeran, che Brandt ha indotto a confessare durante un lunghissimo e faticoso percorso di avvicinamento durato cinque anni. Era il 1988 e Charles Brandt, investigatore della omicidi, aveva appena pubblicato un libro intitolato Il diritto di rimanere in silenzio, che raccoglieva alcuni interrogatori decisivi per la risoluzione di alcuni casi. Brandt era un maestro acuto e sensibile dell’interrogatorio: “Avevo sviluppato un sesto senso per capire quando una persona era pronta a parlare: guadagni la sua fiducia e poi la incoraggi, facendo leva sugli elementi in comune con l’interrogato.” Forse per questo, Frank “l’irlandese” Sheeran, dopo aver letto il libro, si era deciso ad alzare la cornetta e a chiamare Brandt: era vicino alla morte, ed era pronto a confessare i numerosi omicidi commessi per conto del capo della mafia Russell Bufalino (Joe Pesci nel film) e del capo dei Teamsters Jimmy Hoffa (Al Pacino). “Ci si sente fisicamente meglio quando ci si libera di un segreto. Il sollievo che si prova è come una droga, che spinge a dire sempre di più.”

La seconda chiamata importante, Charles Brandt l’ha ricevuta nel 2007. Era la sua casa editrice, che gli comunicava che Martin Scorsese era interessato a fare del libro un film. Una sorpresa tanto improvvisa quanto sperata: “Devo ammettere che, fin da quando stavo scrivendo il libro, dentro di me speravo che capitasse nelle mani di Scorsese perché sembrava fatto apposta per lui. Quando è uscito il libro mi hanno contattato diversi produttori di Hollywood ma mi sono sempre rifiutato di vendere i diritti. Potete immaginare la mia felicità quando ho ricevuto la notizia”. Ad assicurare il successo mondiale del film e a coprire gli ingenti costi della produzione è arrivato il marchio Netflix, che ha comprato il film dalla Paramount Pictures nel 2017.  Oggi anche il libro d’origine gode di una nuova vita: in Italia è stato rieditato da Fazi Editore col titolo e la copertina tratti dal film.

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