Coldiretti, a Natale vince il menu della tradizione con 98 euro a famiglia


I dati Coldiretti sulle tavolate del Natale: quasi nove italiani su dieci hanno scelto di cenare in casa, con una spesa media di 98 euro a famiglia. Tornano le grandi tavolate con 9 persone in media.


Si spendono in media 98 euro a famiglia per imbandire le tavole del Natale che quasi nove italiani su dieci (85%) hanno scelto di consumare a casa propria o con parenti o amici. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Ixe, che evidenzia un aumento del 9% della spesa rispetto allo scorso anno. Tornano le grandi tavolate con una media di 9 persone a condividere insieme i menu della festa, soprattutto parenti e amici. Per la preparazione casalinga del pasto principale del Natale, la Coldiretti stima un tempo medio di 3,8 ore in media con uno storico ritorno al “fai da te” che non si registrava da oltre cinquanta anni. Un ritorno al passato determinato però da motivazioni diverse, soprattutto per i giovani che si gratificano ai fornelli, vivendola come attività di svago e relax. Lo show cooking per gli amici, secondo la Coldiretti, spinge anche verso una scelta attenta degli ingredienti, alla ricerca di materie prime fresche e genuine per assecondare la crescente voglia di conoscenza sulle caratteristiche del prodotto e sui metodi per ottenerlo. Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per il 91% degli italiani, mentre il panettone con il 79% batte il pandoro fermo al 72%. Ma le tavole si arricchiscono soprattutto dei prodotti regionali tipici della ricorrenza. E c’è colo l’imbarazzo della scelta tra il panettone di Natale in Emilia Romagna, u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la pizza di Franz nel Molise, lu rintrocilio in Abruzzo, le pabassinas con sa sapa in Sardegna.

Ma poi anche la carbonata con polenta in Valle D’Aosta, il pangiallo nel Lazio, le carteddate in Puglia, i canederli in Trentino, la brovada e muset con polenta in Friuli, i quazunìelli in Calabria, il pandolce in Liguria, la pizza de Nata’ nelle Marche, i buccellati in Sicilia, il brodo di cappone in tazza in Toscana e l’insalata di rinforzo in Campania.

Fonte: Ansa

 

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