Viaggio di nozze nomade in Mongolia

La vita è ciò che facciamo di essa . I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.

Fernando Pessoa

Meta atipica ma allo stesso tempo suggestiva per un viaggio di nozze o semplicemente per festeggiare un’importante ricorrenza, come l’anniversario di nozze, è la Mongolia.

L‘inner Mongolia regione antichissima, era  parte dell’immenso impero del temuto Gengis Khan, il più grande della storia dal Caspio al mar del Giappone, con 33 milioni di km quadrati per 100 milioni di abitanti tra fine del Duecento e inizio del Trecento.

Un sovrano universale che unificò con la forza le tribù turco-mongole, lasciando loro autonomia attraverso una rete di khan che rispondevano a lui. Fu sua l’organizzazione militare che colpiva in velocità, a cavallo, nel silenzio, con crudeltà.

La Mongolia interna è grande tre volte l’Italia, dove i cinesi (voli da Pechino e Shanghai)  trovano rifugio per respirare aria pura nelle foreste di larici ad est sui monti Daxing’ an-ling.

Geologicamente parlando, questa regione è un vero paradiso: sull’immenso altopiano situato sui mille metri, che presenta una pianura alluvionale a sud lungo il Fiume Giallo, la natura ha creato luoghi incantevoli come il gran canyon Zhunge’ er Banner, nella provincia di Hohhot, il capoluogo di regione, o il canyon di Laoniu Bay, non lontano da Shanxi.

Nella fascia a nord, nelle praterie e nei deserti ci si imbatte in un popolo da sempre nomade che oggi vive in yurte di nylon e plastica. Nel deserto Ku-buqi ci sono luoghi selvaggi  trasformati in luoghi di divertimento (nella Gola delle Sabbie Risonanti, Xiangshawan) dove è possibile affrontare le dune in cammello, quad, moto, treno o carrucola, arrivando in funivia agli hotel di lusso.

A nord-est nella prateria di Hulunbuir è possibile praticare una specie di polo con alcuni cavalieri, oppure fare gite in sella a wuzhumuqin, gli equini allevati per la corsa degli arcieri. Vicino  all’ex lago Gashun da vedere è Khara-Khoto, un’antica città tangut  risalente al Medioevo, fatta di terra rossa, corrispondente all’antica Etzina, citata da Marco Polo.

Uno dei gioielli della Mongolia è sicuramente il Terelj National Park un luogo incontaminato, con valli di pascoli, dalle quali si ergono impervie pareti rocciose dai profili peculiari.

C‘è poi il Museum of Natural History, con un’intera sezione dedicata ai dinosauri tra fossili di uova e ossa ancora integri e risparmiati dalla corrosione del tempo, ritrovati tra le valli e alle pendici delle montagne.

Tra le tappe imperdibili della Mongolia c’è la città di Kharkorin, conosciuta come centro di un grande e sfarzoso impero, con le sue tartarughe in pietra, all’ingresso della città, rimaste intatte dopo i numerosi assedi e uno dei principali punti di interesse, insieme all’antico monastero edificato con i resti di mattoni e pietre dell’antica città.

Se vi trovate in Mongolia non potete perdere la città di Ulan Bator, la capitale della Mongolia.

Una delle attrazioni principali è la Piazza Sükhbaatar, ma anche il Museo Nazionale della storia mongola. Si tratta della Città Santa dei mongoli, perché è la residenza del Buddha vivente.

Tra i più antichi edifici di culto buddhista della città, da visitare il Tempio Choijin Lama, situato proprio ai piedi della Blue Sky Tower, un  grattacielo dalla forma curva e ricoperto da una pennellatura di blu.

Interessante anche il Museo della storia di Ulan Bator, dall’amplissima collezione. Da non perdere il Monastero Dashchoiling in stile mongolo, il monastero in stile mongolo-cinese detto di Gandan, il Palazzo d’inverno, la piazza Suhbaatar con la monumentale statua di Damdin Suhbaatar a cavallo.

Cosa Mangiare

Gli alimenti vengono divisi in due grandi categorie: gli alimenti grigi, cioè le carni, consumate principalmente durante l’inverno, e gli alimenti bianchi, derivati dal latte, consumati in d’estate.

Le carni sono quasi sempre bollite, siano esse fresche o seccate, in lamelle o in polvere, insaporite con spezie varie. Con la farina di frumento mischiata solo ad acqua vengono preparate una sorta di tagliatelle che si accompagnano alle carni nelle zuppe, o una sfoglia sottile che serve ad avvolgere carne sminuzzata e cipolla dando luogo a ottimi grossi ravioli, i buuz, cotti a vapore oppure preparati in modo simile ai panzerotti (khuurshuur) fritti in grasso animale. I ravioli e i panzerotti sono cibo per le feste, come d’altra parte la carne ancora attaccata all’osso.

Gli alimenti bianchi (tsagaan ide) hanno una grande importanza anche nei cerimoniali di visita, essendo il bianco colore di buon augurio e simbolo del rinnovamento.

I mongoli allevano cinque animali da latte e questi sono tradizionalmente divisi in due gruppi: i “musi caldi”, cioè i cavalli ed i montoni, animali favoriti, ed i “musi freddi”, capre, bovini e cammelli. Tra i prodotti caseari ci sono: Aarts, il formaggio bianco, Arul, il formaggio secco, Biaslak, il formaggio ottenuto da latte caldo al quale viene aggiunto dello yogurt per farlo cagliare, Airak, il Latte fermentato, Arkhi, l’alcool di latte, Tarak, lo  yogurt e Oerem, l’alimento bianco più onorifico.

 

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