Gli amori più belli che hanno fatto la storia


Di storie d’amore struggenti sono ricche la storia e la letteratura. Alcune di queste però si sono radicate nel nostro immaginario in modo più forte delle altre, tanto da contribuire a creare l’immagine che abbiamo dell’amore. Nel giorno di San Valentino, dedicato a tutti gli innamorati, ripercorriamo insieme gli amori più belli che ci hanno fatto sognare (e piangere, a volte).


Travolgente, impetuoso, assoluto. Ma anche dolce, protettivo, tenero. O ancora tormentato, straziante, fatale.

Come possono aggettivi tanto diversi riferirsi a un unico oggetto?

Non c’è da stupirsi, se l’oggetto è l’amore: il più indefinibile dei sentimenti, capace di spingere gli uomini verso l’estasi o la perdizione.

Un enigma che hanno cercato a risolvere scienziati e poeti, e a volte persino loro hanno dovuto arrendersi: “Che l’amore è tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore”, confessa Emily Dickinson con rassegnazione. Nel tempo, è cambiato il nostro modo di raccontarlo, i rituali per conquistarlo (chi seguirebbe, oggi, i dettami dell’amor cortese?), ma l’amore continua a essere il motore delle azioni degli uomini, palpito dell’universo intero, come sapeva l’infelice protagonista della Traviata.

Di storie d’amore esemplari sono ricche la storia e la letteratura. Definire quelle “più belle” in assoluto è un’impresa che non vale la pena combattere: ognuno ha la sua preferita, quella che più si avvicina al proprio concetto di amore “ideale”. C’è chi sogna l’amore passionale di Anna Karenina e il conte Vrònskij. Chi vorrebbe un amore allegro e scanzonato come quello di Marge e Homer Simpson. O chi aspira a un amore totale, senza forme: come quello tra Theodore e Samantha nel film Her di Spike Jonze.

Alcune storie d’amore però sono talmente potenti da aver segnato in modo decisivo il nostro immaginario, contribuendo a definire ciò che oggi intendiamo con la parola “amore”.

Nel giorno di San Valentino, dedicato a tutti gli innamorati, ripercorriamo insieme le storie d’amore più belle di sempre, tra realtà e finzione, storia e letteratura.

1. Paolo e Francesca

 

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Un amore talmente forte da resistere alle bufere infernali. Paolo e Francesca sono tra gli innamorati più famosi della storia, resi immortali dai versi che a loro dedicò Dante Alighieri nel quinto canto dell’Inferno. Ma prima di diventare archetipi dell’amore assoluto e infelice, i due erano personaggi realmente esistiti. Lei, Francesca da Polenta, figlia del signore di Ravenna Guido; lui Paolo Malatesta, giovane di bell’aspetto, appartenente a una potente famiglia di Rimini.

Le due famiglie vogliono allearsi e sfortunatamente Francesca viene assegnata non a Paolo “il bello” ma al rozzo e storpio fratello di lui, Gianciotto. Sapendo che la ragazza non avrebbe mai accettato l’unione, il padre di lei la porta a credere che avrebbe sposato Paolo. Il matrimonio si fa per procura, e la ragazza cade nel tranello. Ma Paolo e Francesca, attratti l’uno dall’altra, continuano a vedersi segretamente fino al momento della rivelazione: la lettura del bacio tra Lancillotto e Ginevra, che li spinge a emulare i due illustri amanti. “Questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante”. È la fine della loro vita, ma non del loro amore: Gianciotto li scopre e li uccide, ma le loro anime continuano a vagare, indissolubili, per l’eternità.

2. Giulietta e Romeo

Nel giro di quattro giorni due adolescenti di Verona si conoscono, si amano e muoiono, e il loro amore diventa leggenda. Cosa ha reso tanto famosi Romeo e Giulietta, i personaggi più popolari prodotti dal genio di Shakespeare? Forse la natura del loro amore, grandioso e tragico, che sfida gli ostacoli che il mondo gli presenta ma trionfa soltanto nella morte. “Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si consumano al primo bacio”. O forse a rendere questo amore epico sono le parole con cui Shakespeare lo descrive, dando voce al sentimento più ineffabile che esista.

I giovani amanti hanno ispirato pittori, scrittori e registi di tutti i tempi: l’ultimo è il celeberrimo adattamento di Baz Luhrmann, trasposto in età moderna nella delirante Las Vegas, dove il volto del bel Romeo è rappresentato da un giovanissimo Leonardo di Caprio.

3. Ulisse e Penelope

Torniamo indietro nel tempo, nel mondo mitico dell’Odissea, con la storia di Ulisse e Penelope. I due sono diventati simbolo dell’amore coniugale, nonostante i frequenti tradimenti perpetrati dall’eroe omerico nel corso delle sue peregrinazioni lontano da Itaca, dopo la guerra di Troia. Penelope, invece, donna e moglie modello, astuta e fedele, aspetta per vent’anni che il suo uomo torni ad occupare il letto nuziale. L’incontro finale tra i due è tra i più emozionanti della letteratura: “Agitata era nel cuore, incerta se mai interrogare da lungi il caro marito o se andargli vicino, baciare il suo capo e toccar le sue mani”.

4. Antonio e Cleopatra

Una storia d’amore travolgente pagata con la sconfitta ed il sangue, quella tra il triumviro Marco Antonio e l’ultima regina d’Egitto, Cleopatra VII. Una storia non convenzionale, in cui un uomo ai vertici del potere decide di rischiare la sua posizione, faticosamente conquistata, per l’amore di una donna. A una simile trama di passione e morte non poteva resistere il re delle tragedie, Shakespeare, che le dedicò un’opera teatrale.

Siamo nel 42 d.C., quando Antonio e Ottaviano (destinato a diventare l’imperatore Augusto) sconfiggono i cesaricidi Bruto e Cassio a Filippi. I vincitori si spartiscono i territori, Antonio ottiene l’Egitto. Forse non fu una scelta casuale: sovrana d’Egitto era al tempo la fascinosa Cleopatra. I due si erano forse conosciuti l’anno prima a Tarso e Antonio ne era rimasto abbagliato:  “Ella stava sdraiata sotto un padiglione ricamato d’oro, ornata come appare Afrodite nei dipinti. […] Nell’insieme l’aspetto, il fascino della conversazione, il suo modo di trattare con gli altri, lasciavano il segno. […] In tal modo dunque ella catturò Antonio” racconta lo storico Plutarco. Antonio si stabilisce  ad Alessandria con Cleopatra, completamente dimentico della moglie, Ottavia, sorella di Ottaviano. L’atto supremo di sfida arriva quando Antonio decide di sposare Cleopatra: un affronto insopportabile per Ottaviano, che coglie l’occasione per sbarazzarsi una volta per tutte dell’ingombrante triumviro. Antonio è dichiarato nemico pubblico di Roma.

Lo scontro finale avviene al largo di Azio, nel 31 d.C.: l’armata d’Egitto viene sconfitta. Quello che succede dopo ha i tratti del dramma romantico: Cleopatra si dà alla fuga con la sua flotta, Antonio la segue. Ottaviano giunge alle porta di Alessandria; la fine è vicina. Nel tentativo forse di salvarsi, Cleopatra fa diffondere in città la notizia della sua morte: sfortunatamente la notizia raggiunge Antonio che, ormai sconfitto e senza speranze, si uccide. Trovando l’amante morto, anche Cleopatra sceglie la morte: con il morso di un aspide, secondo la tradizione. Con loro si chiude anche l’era repubblicana di Roma, 3 anni dopo Ottaviano riceverà il titolo di Augusto e cambierà la storia.

5. Amore e Psiche

L’amore è un percorso a ostacoli che va conquistato con pazienza determinazione. Potrebbe essere la morale veicolata dalla storia di Amore e Psiche, raccontata dal poeta latino Apuleio nelle sue Metamorfosi. Il dio Amore si innamora perdutamente della mortale Psiche, che ricambia pur non conoscendo l’identità dell’amato: i loro incontri avvengono di notte, il dio non vuole svelarsi.

Ma mossa dalla curiosità e dal cattivo consiglio delle sorelle invidiose, Psiche decide di scoprire chi è l’uomo che le dorme al fianco: si avvicina a lui con una lampada, temendo di trovarsi di fronte un essere orribile e bestiale, e invece si accorge che stupore che ad amarla e il bellissimo Eros. Ma ormai è tardi, perché Amore, sentendosi tradito dalla donna, fugge via. Per riconquistarlo, Psiche dovrà sottoporsi a una serie di laboriose sfide decise da Venere, madre del dio. La storia, per una volta, è a lieto fine: Psiche supera le prove e sposa Amore. Dalla loro unione nascerà una figlia, chiamata Voluttà.

 

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