Decreto Coronavirus Ter, Assoviaggi: misure insufficienti


Coronavirus Ter: Assoviaggi, risposta insufficiente. Subito fondo emergenza turismo per indennizzo agenzie. Cancellare adempimenti fiscali e contributivi.  Aigo Confesercenti scrive al ministro Franceschini: “Ospitalità diffusa in ginocchio, estendere il credito d’imposta anche ai contratti di affitto per b&b e affittacamere”.


Una risposta nella giusta direzione ma non sufficiente.  Il settore del turismo organizzato, agenzie di viaggi e tour operator, è in ginocchio a causa dell’epidemia da coronavirus, per questo occorre istituire subito un Fondo Nazionale Emergenze per l’indennizzo sulle mancate vendite e cancellazioni dalla chiusura dei voli con la Cina a fine gennaio fino ai prossimi mesi, anche a supporto delle riprotezioni sostenute”.

Così Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi, commenta le misure annunciate nel decreto Coronavirus Ter.

 “Il decreto – sottolinea Rebecchi – accoglie alcune nostre richieste e integra le misure a favore del settore con la cassa integrazione in deroga su tutto il territorio nazionale e la moratoria su finanziamenti e mutui. Ma occorre fare di più: certamente è un primo passo la sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi, ma sarebbe necessaria la cancellazione per tutto il periodo dell’emergenza”.

Chiediamo infine – conclude il presidente – per le agenzie di viaggi che abbiano subito una riduzione delle attività, rispetto alla media del corrispondente periodo del triennio 2017-2019, il riconoscimento di una somma fino al cento per cento del suddetto decremento, nel limite massimo di euro 200.000, reperendo le risorse anche con il contributo del Fondo solidarietà UE. La situazione è davvero critica, servono misure straordinarie per sostenere il comparto ed i livelli occupazionali”.

Claudio Cuomo, presidente nazionale di Aigo, l’associazione Confesercenti dell’ospitalità diffusa, in una lettera al ministro Dario Franceschini ha chiesto di estendere il credito d’imposta anche ai contratti di affitto per b&b e affittacamere.

L’ospitalità diffusa è in ginocchio: in circa un mese si è passati dall’overtourism alle città vuote. Hanno chiuso il 98% delle 183.243 attività ricettive extralberghiere autorizzate seppure il decreto ‘Io resto a casa’ non obblighi alla chiusura. Non ci sono più turisti e chissà tra quanto torneranno nel bel Paese”.

Tra le misure annunciate dal decreto ‘Cura Italia’ – continua Cuomo – si parla ad esempio di credito di imposta sugli affitti ai locali commerciali di negozi e botteghe. B&B, affittacamere ma anche alberghi, dove sono citati? Il turismo italiano si sviluppa in immobili residenziali di categoria quasi esclusivamente A2 per l’extralberghiero e commerciale di categoria D2 per l’alberghiero. Inoltre, il credito di imposta prevede un versamento di affitto ai proprietari delle mura: ma per la maggior parte dei gestori non sarà possibile avere la liquidità, non avendo lavorato a marzo e con la prospettiva di non lavorare nemmeno ad aprile e maggio”.

Leggiamo poi – continua Cuomo – della possibilità di emettere un voucher per le richieste di cancellazione delle prenotazioni. Il mercato delle prenotazioni, però, è quasi esclusivamente gestito dai grandi portali di vendita online, su cui il governo italiano non ha alcun potere perché non ha mai concluso la regolamentazione del fenomeno di intermediazione. I gestori si trovano per questo impotenti di fronte alle scelte delle agenzie di cancellare gratuitamente le prenotazioni senza poter intervenire. Il voucher al posto della cancellazione avrebbe potuto garantire una maggiore liquidità per fronteggiare le imminenti spese improrogabili dei gestori”.

Servono subito provvedimenti per tutelare le significative opportunità di lavoro e di valorizzazione immobiliare che il settore offre a tutta l’economia del Paese”, conclude il Presidente di Aigo. “Altrimenti torneremo ad avere un problema sociale e di occupazione maggiore di quello che abbiamo conosciuto negli ultimi anni”.

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