Solennità, mistero e contemplazione: Sa Chida Santa è una tradizione radicata nelle comunità della Sardegna, un’esperienza intensa da vivere, in questo tormentato 2020, nell’intimità della propria dimora (#IoRestoACasa).
Secolari cerimoniali di ascendenza medievale, mediati dalla tradizione spagnola, si fondono con usanze arcaiche campidanesi, logudoresi e barbaricine, risalenti sino al paganesimo nuragico. Ogni anno, nella settimana di Pasqua, tradizionali riti sacri inscenano la Passione di Cristo: dalla costa ai borghi dell’interno sono espressione della Sardegna più autentica. Una tradizione che l’emergenza sanitaria rimanderà al 2021, ma che descriviamo come un appassonante percorso a tappe di dieci giorni. La Setmana santa di Alghero racconta origini catalane: come consuetudine, inizia il venerdì che precede la domenica delle Palme, con la processione dell’Addolorata, e si conclude a Pasqua con l’Encontre. Scenografico il rito del Disclavament (la deposizione): il corpo del Cristo viene accompagnato in processione sul letto di morte. All’imbrunire, fiaccole e lampioni coperti da veli rossi illuminano la città.
La domenica delle Palme, rivolte al cielo come accadde per l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, è un suggestivo momento di purificazione a Desulo, dove va in scena lo stupendo costume femminile rosso, e a Santu Lussurgiu: qui è celebrato su Nazarenu, via crucis accompagnata da Miserere e novena. A Castelsardo il rito per eccellenza è il giorno dopo: il Lunissanti. Del rito ‘rapiscono’ l’originalità di abiti e usanze, la maestosità della processione e l’intensità dei cori. Nella magia di un borgo arrampicato su un promontorio a picco sul mare, ogni anno, prima dell’alba i confratelli si riuniscono nella chiesa di santa Maria: dal 2021 potrai di nuovo partecipare alla lunga processione sino alla basilica di Nostra Signora di Tergu (e ritorno), che, tra lumi e cori, dura l’intera giornata. Dalle tradizioni dell’Anglona a quella della Gallura più profonda: il borgo di Aggius ha conservato secolari cerimoniali, tra cui il canto corale a tasgja.
Calice, flagello, corona di spine, croce, catena, scale e statue. Sono i sette Misteri, simboli portati in processione dalle confraternite. Rievocano sofferenza e morte di Gesù, mentre cori polifonici a cuncordu al seguito intonano Miserere e Stabat Mater. Vari centri dell’Oristanese, come Aidomaggiore e Bortigali, di Montiferru e Planargia, come Bosa, sono solitamente caratterizzati da struggenti processioni dei Misteri nel corso del martedì santo. Mentre a Sassari i confratelli conducono cinque statue che rappresentano gli eventi della Passione, risalenti, secondo tradizione, al 1685. Il corteo – alla ripresa della tradizione – sarà aperto da un confratello sunoatore di tamburi, seguito da altri due che porteranno li Rocci, lunghi bastoni con cui comanderanno il ritmo della processione.
Le celebrazioni riprenderanno ad animare nel 2021 i quartieri storici di Cagliari dal venerdì di passione con is Misterius: i sette simulacri sostano in sette chiese, stazioni della via crucis. Il mercoledì le consorelle del santissimo Crocifisso si prenderanno cura del Cristo per prepararlo a s’Incravamentu (la crocifissione). Il giovedì, i due momenti-clou: la processione del simulacro di sant’Efisio, protettore della città, vestito a lutto, e il corteo funebre sino alla cattedrale di santa Maria (il Duomo del capoluogo). A Iglesias la rievocazione seicentesca della Passione di Cristo sarà l’evento del prossimo anno. Rivivrà grazie a sos coffarios, i confratelli: per tradizione, il giovedì pomeriggio si imbandisce il tavolo dell’ultima cena. Chenapura Santa (venerdì santo) è dedicato al mistero della Croce: di mattina i Germani saliranno al rione Costera, mimando l’ascesa del calvario, di sera sarà il turno de s’Iscravamentu e sa Descenso, il corteo funebre scenderà nel buio illuminato da fiaccole tremolanti.
Una cerimonia spettacolare si svolge a Cuglieri il venerdì santo: le donne cantano i gosos della Madonna addolorata e il Miserere, mentre gli uomini portano le candele. Il sabato è dedicato all’adorazione di Gesù e della Croce, in attesa de s’Incontru del giorno di Pasqua, rito tipico di tutti i centri della Sardegna, nonché di grande impatto ed emozione. Il corteo del simulacro del Cristo risorto e quello della Madonna si incontrano per strada. Un pathos struggente caratterizza ‘gli incontri’ di Galtellì e Orosei, nelle Baronìe, e di Oliena e Sarule, nella Barbagia di Nuoro. In Ogliastra particolarmente suggestiva è la Settimana Santa di Bari Sardo.
Fonte: Sardegna Turismo
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