Un percorso trekking che sale lentamente lungo le pendici del Monte Morello, l’antico Mons Maurillius dei romani dal quale si hanno vedute splendide sia sulla città che sul Mugello, nonché sul più lontano Appennino. Il percorso è facile, ma molto assolato e prevede un dislivello di 719 mt.
L’itinerario principale muove dal castello di Calenzano da dove si scende attraverso la porta Nord dell’antico borgo medioevale, nuova sede del Museo del Soldatino e del Figurino storico. Appena fuori la porta, sulla destra della tipica stradina cintata da muri, si apre un camminamento pedonale che scende fra gli olivi al centro della località, antico crocevia di strade che conducevano in direzione di Pistoia e Bologna. Proprio al crocevia si prende a salire lungo la stradina pedonale, recentemente restaurata, che in breve ma ripida salita e con qualche gradino, conduce alla chiesa di San Donato nella quale fu parroco Don Lorenzo Milani.
2.I Monti della Calvana
Ammirato il panorama sulla Val di Marina e sui monti della Calvana, si prosegue scendendo in località Il Colle, sede di una famosa osteria medievale. Percorso ancora un chilometro circa di stradina asfaltata, se ne ammirano immediatamente i primi muretti laterali che lasciano intravvedere i campi di olivi della Fattoria di Sommaia, dove si trova un agriturismo. Il Monte Morello si erge di fronte, mentre sulle colline alla nostra destra svetta la torre di Baroncoli attribuita ad Arnolfo di Cambio. Raggiunta la chiesa di San Ruffiniano a Sommaia, poco dopo, si lascia l’asfalto per raggiungere presto l’armoniosa architettura della Fattoria di Massedonica, anch’essa produttrice di olio extravergine.
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3.Immersione nella natura
Appena sopra la villa, all’angolo di una villetta moderna, si lascia la via principale per prendere una carrareccia che piega decisamente a sinistra fino ad arrivare ad una sbarra che impedisce il normale traffico veicolare. Siamo sulla strada panoramica antincendio che conduce al Rifugio Gualdo (gestito dal Gruppo escursionistico Gualdo, è aperto solamente per le festività). La strada, un vero balcone sulla valle del torrente Chiosina, modellata nei secoli dall’opera dell’uomo, e sulla più lontana piana fiorentina, è esposta a solatio e risulta protetta dai venti freddi di tramontana, permettendo un’ottima percorribilità invernale. Ottima anche per la MTB, poiché sale costantemente fino alla fonte del Ciliegio.
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4.Sul Monte Morello
Dopo la sosta presso la fonte, si nota a sinistra il sentiero CAI 10, denominato localmente “rompistinchi“ che sale ripidamente le pendici del Monte Morello. Il percorso principale invece conduce ancora lungo la strada sterrata, sempre a mezzacosta, che perviene fino ad una curva situata nei pressi del Rifugio Gualdo. Qui incrociamo il CAI 1, che proviene dal Monte Morello e con breve discesa, verso destra, ci accompagna al vicino Rifugio Gualdo. Percorriamo, in leggera salita, circa 600 metri di asfalto della Panoramica, che lasciamo alla prima curva, per imboccare a sinistra uno stradello appena sotto la fonte del Vecciolino. Dalla fonte, a destra una mulattiera sassosa inizia a salire nel bosco, anche ripidamente, fino a raggiungere gli Scollini, un vero crocevia di sentieri. A destra c’è lo 00 che conduce a Ceppeto e prima ancora alla fonte dei Seppi (fonte perenne a 800 metri di distanza). Invece il percorso (CAI 7) continua a dritto nel bosco per salire pochi metri e poi scendere decisamente lungo una stradella forestale, antica mulattiera che conduceva a Sesto Fiorentino i contadini di Paterno e Pescina nel giorno di mercato.
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5.Arrivo a Vaglia
Giove, giardino delle meraviglie, Vaglia – Credit: Comune di Vaglia
Presto si perviene, con alcuni saliscendi, alla chiesa di Pescina. Dalla chiesetta si ritorna sulla strada sterrata che scende fino ad un bivio situato presso il corso del torrente Carzola. Qui si prende ancora a sinistra per seguire la sterrata (CAI 6) che conduce in breve a Paterno. Per continuare fino a Vaglia seguire l’asfalto fino al bivio con la trafficata SS 65 della Futa e girare a sinistra fino ad arrivare all’abitato del capoluogo.
Fonte: https://www.visittuscany.com
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