24 ore a Bologna

#destinazioneitalia. Una città dove il buonumore è contagioso e dove lo sguardo non può che soffermarsi ad ammirare le famose torri, i portici chilometrici, i dolci colli che la abbracciano, sì, quelli diventati famosi soprattutto grazie alla Vespa 50 Special.  Siamo a Bologna, ovviamente, una città da assaporare dove non manca mai qualcuno con cui chiacchierare, bere e mangiare. Come è facilmente intuibile, una sola giornata non permette di scoprirne tutte le meraviglie ma è sufficiente per catturare un assaggio, perfetto per promettersi di tornare il prima possibile. 
 

Prima tappa 

Il posto perfetto da cui iniziare è senz’altro Piazza di Porta Ravegnana.
Perché? Perché è qui che dimorano dal Medioevo le due torri che sono diventate i simboli indiscussi della città: la Torre degli Asinelli e la Torre Garisenda. Quest’ultima non può essere visitata, a differenza della sorella più alta.
Visita consigliatissima se…non soffrite di vertigini!

 
Seconda tappa 

Il passo successivo è percorrere via Rizzoli per soffermarsi ad ammirare Piazza Maggiore, fulcro della vita cittadina già a partire dal XIII secolo e affaccio della Basilica di San Petronio, uno dei monumenti più riconoscibili di Bologna grazie alla facciata incompiuta.

A lato di Piazza Maggiore, racchiuso tra il Palazzo del Podestà e il Palazzo Comunale, c’è un altro simbolo di Bologna: la Fontana del Nettuno. 

A pochi passi è custodito uno dei famigerati segreti di Bologna: il Voltone di Palazzo del Podestà.
La particolare volta a crociera ha il pregio di funzionare come uno straordinario effetto acustico: se, in coppia, ci si posiziona con la faccia rivolta agli angoli opposti dei quattro pilastri che formano il voltone ci si può sentire pur parlando a voce bassa, anche sussurrando. Provare per credere!

 
Terza tappa 

A questo punto, dopo aver fatto conoscenza con i principali punti di riferimento del centro città, è indubbiamente ora di pranzo: il momento perfetto per esplorare il Quadrilatero. 

Ben diverso da quello dedicato alla moda, il Quadrilatero bolognese è totalmente destinato al piacere del palato: dalle botteghe enogastronomiche storiche ai localini in cui degustare Lambrusco e tigelle, dalla pasta fresca al ragù fumante.

Nel Quadrilatero troverete anche il Mercato di Mezzo, imperdibile luogo dedicato all’incontro e alla gastronomia bolognese.

La sua storia ha inizio nel Medioevo e, dopo l’Unità d’Italia, è stato trasformato nel primo mercato coperto della città. Oggi la sua tradizione è stata mantenuta in versione 2.0!

 
Quarta tappa 

Nel pomeriggio, quello che vi vogliamo proporre è un’alternativa all’iconico “pellegrinaggio” fino al Santuario di San Luca.
Certo, percorrere a piedi i portici più lunghi del mondo per raggiungere la vetta del colle a vedetta della città è senz’altro una prospettiva emozionante ma c’è un luogo, meno conosciuto e frequentato, che promette di imprimersi nella memoria per sempre.

Si tratta della Chiesa di San Michele in Bosco e della sua terrazza che offre un panorama incredibilmente ampio di tutta Bologna.

Ma c’è un altro motivo per affrontare la salita che porta a San Michele in Bosco: nel presbiterio si trova una piccola porta che conduce al lungo corridoio dell’antico convento adiacente, oggi chiamato Il Cannocchiale, perché, grazie ad un effetto ottico, mano a mano che lo si percorre fino in fondo, si ha una visuale sempre più ravvicinata della Torre degli Asinelli, al punto che sembra di poterne toccare la punta.

 
Quinta tappa 

Rientrando nel centro città, è doveroso fare una tappa a Palazzo Pepoli, sede del Museo della Storia di Bologna: un vero e proprio viaggio nel tempo per ripercorrere 2500 anni che hanno visto Bologna trasformarsi dalla Felsina etrusca fino a come appare oggi.

La giornata sta per volgere a termine ma non sarebbe completa se in conclusione non ci si concedesse un tipico rituale italiano che Bologna ha saputo trasformare in una vera e propria istituzione: l’aperitivo.

Da Piazza Santo Stefano al Mercato delle Erbe, dal Pratello alla zona universitaria all’ombra delle Torri, dai Giardini Margherita fino al Ghetto Ebraico: i locali in cui concludere questa (prima, forse) esplorazione di Bologna sono tanti.

Ognuno vi aiuterà a scoprire il vero significato del detto “fare balotta”!

Fonte: https://www.emiliaromagnaturismo.it

 

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