Gli uffici amministrativi e tecnici del museo degli Uffizi a Firenze si spostano nelle antiche prigioni fatte costruire dai Medici a fine Cinquecento, nell’ala di Levante del complesso vasariano e nell’adiacente Palazzo dei Veliti. Gli spazi liberati verranno inglobati nel cantiere dei Nuovi Uffizi, e saranno adibiti in futuro a varie attività per il pubblico.
Le loro mura sono ancora istoriate dalle scritte dei detenuti che vi erano reclusi centinaia di anni fa: ma le antiche prigioni che i Medici fecero costruire alla fine del Cinquecento agli Uffizi si preparano adesso a ospitare gli uffici amministrativi e tecnici del museo. Il nuovo centro, (grande 1120 metri quadrati, 330 nel palazzo Veliti e 790 nel complesso vasariano), è pronto: si trova nella zona affacciata sull’Arno del braccio di levante del complesso vasariano – dove ci sono anche le ex prigioni medicee, in parte ricavate in una torre medioevale – ed in un edificio adiacente, che, nel Settecento, ospitava la guardia dei Granduchi di Lorena, i Veliti. I lavori di adattamento della struttura, che avrà come ingresso principale un portone attribuito all’Ammannati, sono pressoché completati, e già adesso negli attuali uffici degli Uffizi si stanno facendo gli scatoloni: i primi trasferimenti avverranno entro la fine di giugno, proseguendo poi per altri due mesi circa. Una cinquantina i dipendenti coinvolti. Oltre alla Direzione il centro riunirà la Divisione amministrativa e gran parte della Divisione tecnica insieme a nove dipartimenti (Acquisti, Architettura, Legale, Protocollo, Ragioneria, Risorse umane, Segreteria, Stipendi, Valorizzazione e strategie economiche) che in precedenza erano divisi in varie zone – anche lontane tra loro – dell’edificio vasariano.
“L’accorpamento dei nostri uffici amministrativi e tecnici in due edifici adiacenti, connessi da un passetto, creerà sinergia, semplificazione e maggior rapidità nei nostri processi lavorativi – ha spiegato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, durante il sopralluogo tenuto insieme al Curatore del Patrimonio architettonico degli Uffizi Antonio Godoli – ad integrazione dei nuovi moduli per il lavoro a distanza, introdotti con il recente lockdown. L’architettura organizzativa creata in questi quattro anni trova ora applicazione anche negli spazi fisici degli uffici. Ma oltre all’aspetto funzionale, c’è da considerare il progetto che ha determinato questi spostamenti: infatti la parte dell’edificio dove finora si trovavano gli uffici, nei prossimi mesi verrà inglobata nel cantiere dei Nuovi Uffizi, e in futuro sarà adibita a varie attività per il pubblico”.
Fonte: Ufficio stampa Gallerie degli Uffizi
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