Europa aperta al turismo: vacanze sicure o roulette russa?


Dall’1 luglio i turisti della maggior parte degli stati europei sono di nuovo liberi di viaggiare. Resta comunque da chiedersi se tutto ciò abbia senso e per chi. In Europa si potranno fare davvero vacanze sicure, e dove? 


Dopo mesi di chiusura per l’area Schengen a causa della pandemia di coronavirus e le restrizioni imposte ai viaggi, la situazione si è finalmente sbloccata, per quanto questa decisione non trovi tutti d’accordo. Giusto in tempo per le vacanze estive, la maggior parte delle frontiere in Europa è stata riaperta, tuttavia sono ancora in vigore norme severe e le regole non sono identiche per tutti gli stati. Mentre tour operator e compagnie aeree cercano di far ripartire il mercato, molti potenziali turisti si chiedono quanto sia sicura una vacanza quest’anno o se sia piuttosto una fredda strategia che punta al rilancio dell’economia. Questo ragionamento può essere decisivo per i bilanci del prossimo futuro, soprattutto delle nazioni dell’area mediterranea, in primis Italia, Spagna e Grecia.

Dove è possibile viaggiare nel 2020?

L’11 giugno scorso, la Commissione europea aveva raccomandato agli stati membri l’eliminazione dei controlli alle frontiere interne all’Unione a partire dal 15 giugno. La conseguenza più evidente è che in questo modo sono tornate a essere possibili le vacanze all’interno dello spazio Schengen. Il governo ha prorogato il decreto, inizialmente valido fino al 14 luglio, che ha stabilito la riapertura dall’inizio del mese in corso di alcune frontiere con nazioni non facenti parte parte dell’UE. È ora possibile viaggiare in Marocco, Australia, Canada o Giappone, tra gli altri e allo stesso modo i cittadini di questi stati possono entrare in Italia senza dover specificare il motivo. È comunque raccomandata prudenza quando si viaggia e per le persone che entrano o tornano da queste nazioni, e resta previsto l’obbligo di sorveglianza sanitaria e quarantena a domicilio per 14 giorni. Per quasi tutti i paesi europei, ma che non fanno parte dell’UE o dell’area Schengen, fino al 31 luglio il governo italiano continuerà a consentire l’ingresso solo per motivi urgenti e comprovabili. Le uniche eccezioni sono il Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, San Marino e lo Stato della Città del Vaticano.

Resta invece vietato l’ingresso in Italia per chi nei 14 giorni precedenti ha soggiornato o è transitato da uno di questi 13 paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia-Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana. Il divieto non riguarda i cittadini italiani, di uno stato UE o parte dell’accordo di Schengen e i loro familiari stretti.

Queste liste potrebbero subire modifiche in ogni momento in base all’evoluzione della situazione nelle varie parti del mondo. Un esempio che spiega anche la precauzione verso gli stati extra-europei è lo stato di Victoria, in Australia. Il governo locale ha infatti dichiarato nuovamente in vigore il lockdown a causa dell’aumento delle infezioni. “Chi viaggia deve essere sempre preparato al fatto che la situazione nelle destinazioni di vacanza possa cambiare in qualsiasi momento. Nella peggiore delle ipotesi, i turisti potrebbero rimanere bloccati sul posto, il che in molti casi comporterebbe costi enormi. In questi casi non sempre è possibile tornare immediatamente a casa”, spiega Tom van Bokhoven, fondatore di Volo-in-Ritardo.it.

Quali sono le destinazioni di vacanza più popolari nel 2020?

La destinazione di vacanza più popolare per gli italiani nel 2020 è l’Italia! L’83% dei viaggiatori ha dichiarato di voler trascorrere le vacanze estive in Italia nell’estate 2020, a fronte del 62% dello scorso anno (dati IPSOS). Il mare è preferito alla montagna, i weekend lunghi alle permanenze di più settimane. Ma che dire degli altri paesi?

L’Europa, anche grazie alle aperture decise dalla Commissione e dai governi nazionali, resta la seconda opzione, preferita dall’8% degli italiani, il doppio rispetto ai paesi non europei, 4%. Cifre simili a quelle del 2019, ma in relativo calo rispetto al 2018, quando il turismo interno all’Unione valeva 4 volte quello extra-UE (22% UE / 5% extra-UE). Dalle cifre si può capire come la prudenza sia un fattore che contribuisce fortemente sulle scelte di questa stagione turistica. Il 77% degli spostamenti avverrà in auto, contro il 57% di un anno fa, a scapito del trasporto aereo, già in forte crisi. Questo anche perché, secondo i calcoli di Volo-in-Ritardo.it, quasi il 73% di tutti i voli in Europa è stato cancellato all’inizio di luglio. E anche se un volo viene effettivamente operato dalla compagnia aerea, i virologi consigliano di effettuare tratte molto brevi. Più lungo è il volo, maggiore è il rischio di venire in contatto con il COVID-19. Questo perché le maschere indossate dai passeggeri a lungo andare si impregnano a causa dell’umidità e sono meno affidabili nel filtrare i virus. Il mercato si adatta alle nuove esigenze: il numero di voli a lungo raggio dovrebbe diminuire, soprattutto nel prossimo futuro. Compagnie aeree come Turkish Airlines già oggi offrono un’ampia gamma di destinazioni, ma solo con basse frequenze. Altre compagnie aeree invece, come Qatar Airways, stanno riducendo il numero di mete proposte. “Ciò è dovuto principalmente al fatto che i voli a lungo raggio comportano costi più elevati. Inoltre, i nostri dati mostrano che la domanda di voli verso destinazioni lontane è diminuita notevolmente, a causa delle numerose restrizioni di viaggio e delle avvertenze dei governi”, spiega van Bokhoven.

A causa di queste restrizioni, si può quindi presumere che gli italiani trascorreranno le loro vacanze quest’anno principalmente nel loro paese, così come nelle vicine e tradizionalmente popolari destinazioni di vacanza come Francia o Spagna. Entrambi i paesi possono essere raggiunti con voli relativamente brevi o in auto, nel caso del vicino transalpino.

È davvero sicuro viaggiare nel 2020?

Mentre la costa è ancora molto popolare tra i turisti italiani quest’anno, Sicilia, Liguria, Puglia e Toscana in testa, anche le prenotazioni per l’Europa stanno gradualmente aumentando. Spagna, Francia e Grecia, già gli anni scorsi tra le mete più gettonate, l’Austria pare invece prendere il posto del Regno Unito, normalmente sempre tra le destinazioni preferite dai nostri concittadini.

Tuttavia, in Spagna per esempio, è ancora necessaria una certa cautela. Alcune regioni sono attualmente in quarantena e dovrebbero essere evitate dai turisti. Nelle ultime settimane è diventato chiaro che la maggiore libertà e la revoca di varie restrizioni nella vita quotidiana stiano portando a un nuovo aumento dei tassi di infezione. Ci si chiede quindi se le offerte a basso costo di tour operator e compagnie aeree, insieme alla promozione delle vacanze sul proprio territorio da parte di vari Stati membri dell’UE siano realmente iniziative positive per la sicurezza dei viaggiatori in Europa. La questione di un conflitto di interessi si pone soprattutto nel caso del settore turistico, eccezionalmente colpito dalla crisi. Chi decide di viaggiare dovrebbe quindi informarsi sulla situazione attuale della propria destinazione e decidere autonomamente se considera il viaggio sicuro e una scelta responsabile. Prima ancora di prenotare, occorre anche tener presente che, a causa della situazione di instabilità in molti paesi europei, i voli possono essere cancellati con breve preavviso.

In caso di cancellazione del volo, i passeggeri non devono cedere. Anche se la compagnia aerea sostiene che si ha solo diritto a un voucher, questo non è vero. Secondo il regolamento UE, i passeggeri del trasporto aereo hanno diritto al rimborso in contanti del biglietto”, spiega Tom van Bokhoven di Volo-in-Ritardo.it. Per questo motivo, in caso di volo cancellato con breve preavviso, nel peggiore dei casi i passeggeri non perdono il loro denaro e possono scegliere di utilizzarlo per un’altra vacanza, magari – perché no – vicino a casa.

 

 

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