L’estate 2020 sarà quella del turismo di prossimità: viaggi in Italia lontani dagli assembramenti


L’estate 2020 sarà quella del turismo di prossimità, con destinazioni italiane tra mare, cibo e itinerari green lontano dagli assembramenti. In crisi le città d’arte e, come prevedibile, pochi i viaggi all’estero. 


L‘estate 2020 sarà quella del turismo di prossimità. Viaggi in Italia, con destinazioni a contatto con la natura e all’aria aperta, lontano dagli assembramenti e alla scoperta delle bellezze culturali e enogastronomiche del belpaese. Confturismo – Confcommercio e SWG ha condotto nel mese di giugno un’indagine su come sarà l’estate 2020 degli italiani.

Un’estate certamente diversa da quella degli scorsi anni. L’emergenza sanitaria da covid-19 ha infatti drasticamente cambiato le abitudini degli italiani, e di conseguenza anche il modo di vivere il turismo, più breve, di qualità, con mete nazionali preferibilmente green non troppo lontane da casa.

 

Il ritorno del turismo di prossimità: Puglia, Toscana e Sicilia mete preferite

Secondo l’indagine svolta, il 93% degli italiani intervistati farà vacanze in Italia. Un dato in crescita del 16% per il turismo di prossimità rispetto allo scorso anno, che vede Puglia, Toscana e Sicilia sul podio tra le mete più ambite dagli intervistati. Mare, cibo e itinerari green sono infatti alcuni dei tanti motivi che spingono gli intervistati a scegliere le mete italiane. Se molti degli italiani preferiscono trascorrere una vacanza o anche solo un weekend per staccare la spina dalla settimana di lavoro in destinazioni non troppo distanti da casa, altri hanno deciso comunque di prenotare una vacanza entro i confini nazionali alla scoperta di luoghi inediti del paese e preferibilmente green.

 

L’emergenza sanitaria colpisce il turismo nelle città d’arte

Dati negativi per le città d’arte. La voglia di intraprendere un viaggio all’aria aperta a contatto con la natura e lontano dagli assembramenti ha messo in crisi il turismo nelle città d’arte, al quarto posto fra le preferenze degli intervistati nell’indagine Confturismo – Confocmmercio, che sono state menzionate al 15% (contro il 22% del 2019).

Come prevedibile calo anche per il turismo nelle città estere. Solo il 7% degli intervistati opterà per un viaggio all’estero, con Grecia, Francia, Spagna mete preferite. New entry delle mete estere scelte dagli intervistati è l’Austria, già in auge lo scorso anno nel periodo pre-covid, che si sostituisce all’Inghilterra.

 

Viaggi più brevi e di qualità

L’emergenza covid-19 ha cambiato il modo di scegliere le destinazioni turistiche ma anche la durata e la qualità della vacanza: quasi 4 intervistati su 10 farà un viaggio di breve durata, di 2 o 3 giorni non lontano da casa. Resta comunque tanta l’incertezza da parte degli italiani sulla volontà di concedersi una vacanza durante l’estate. A causa della pandemia il 39% degli intervistati ha dichiarato di aspettare a prenotare una vacanza e muoversi da casa. Un panorama di incertezza e paura, confermato dal fatto che solo il 36%, in netto calo rispetto all’anno scorso, ha dichiarato di aver già prenotato la vacanza entro il mese di settembre.

Dati negativi per il turismo in generale, un settore in difficoltà per il quale si auspica che le istituzioni attuino provvedimenti per la sua ripartenza, come sostiene il presidente di Confturismo-Confcommercio Luca Pattanè: “Finito il lockdown la crisi continua, mi auguro che il turismo – sostiene – venga messo con urgenza al centro dei nuovi provvedimenti che Governo e Parlamento si apprestano a varare. E’ necessaria una cabina di regia sul turismo per programmare la ripartenza”.

 

 

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